La Russia investe nel futuro sostenibile: al via i treni a idrogeno nel 2027

Per supportare l'operatività dei nuovi treni, sarà realizzata una stazione di rifornimento di idrogeno nella città di Yuzhno-Sakhalinsk
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L’industria ferroviaria russa sta vivendo una significativa trasformazione verso la sostenibilità, come dimostra l’annuncio effettuato durante il Sakhalin Oil & Gas Forum. In un contesto in cui le energie rinnovabili guadagnano sempre più spazio, il governo russo ha dichiarato che, a partire dal 2027, due treni a idrogeno saranno lanciati in servizio, seguiti da altri tre nel 2028. Questi treni rappresentano un passo importante nel quadro della strategia energetica nazionale, approvata nel 2020, volta a ridurre l’impatto ambientale del trasporto ferroviario.

Il progetto HEMU

Il progetto, sviluppato dalla Transmachholding (TMH), è denominato HEMU e presenta caratteristiche innovative che potrebbero rivoluzionare il modo di concepire il trasporto su rotaia. Secondo le informazioni rilasciate, i nuovi treni a idrogeno funzioneranno in convogli da due o tre carrozze, un approccio che consente una maggiore flessibilità operativa. Saranno dotati di un tender con gruppi elettrogeni e sistemi di accumulo di energia, simile a quanto già implementato da altri produttori come Stadler.

Uno dei punti salienti di questo progetto è l’autonomia prevista dei treni. In particolare, i treni a tre carrozze potranno percorrere fino a 487 km con una carica completa, mentre i treni a due carrozze raggiungeranno un’autonomia di 725 km. Queste distanze non solo offrono una soluzione di mobilità sostenibile, ma sono anche competitive rispetto ai treni alimentati a diesel attualmente in uso.

In termini di consumi, il chilometraggio medio giornaliero previsto per i treni a idrogeno sarà di circa 305 km, con un consumo stimato di carburante di circa 350 tonnellate all’anno. Questo aspetto economico è fondamentale per garantire la sostenibilità del progetto.

Infrastruttura di supporto

Per supportare l’operatività dei nuovi treni, sarà realizzata una stazione di rifornimento di idrogeno nella città di Yuzhno-Sakhalinsk. Questa struttura non solo garantirà la disponibilità del carburante necessario, ma permetterà anche la produzione di idrogeno attraverso elettrolisi, un processo che sfrutta l’energia elettrica per separare l’idrogeno dall’acqua. Questo approccio non solo favorisce l’uso di energie rinnovabili, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale complessivo del servizio ferroviario.

Ricerca e sviluppo

Il finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo per il progetto HEMU è garantito da un sussidio di 400 milioni di rubli (circa 4,2 milioni di dollari) fornito dal Ministero dell’Industria e del Commercio russo. Questo investimento è cruciale per il successo del progetto, che prevede la certificazione dei treni entro il 2026. Il CEO di TMH, Kirill Lipa, ha inoltre anticipato che un prototipo di treno a idrogeno dovrebbe essere sviluppato già nel 2025, segno della determinazione dell’azienda di avvalersi della tecnologia più avanzata.

L’introduzione dei treni a idrogeno in Russia rappresenta una risposta concreta alle sfide ambientali globali, dimostrando che è possibile coniugare sviluppo tecnologico e sostenibilità. Con dieci tratte attualmente servite da treni diesel destinate a ricevere i nuovi veicoli a idrogeno, il futuro del trasporto ferroviario in Russia sembra orientato verso una maggiore efficienza e un ridotto impatto ambientale. Questo progetto non è solo un passo avanti per le ferrovie russe, ma potrebbe anche fungere da modello per altri paesi in cerca di soluzioni di trasporto più sostenibili.

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