La centrale idroelettrica di Belo Monte, situata nello stato brasiliano di Pará, sta affrontando una crisi senza precedenti a causa della siccità che ha colpito il bacino del fiume Xingu, nel cuore della foresta amazzonica. Attualmente, solo due delle 18 turbine dell’impianto sono in funzione e operano per pochissime ore al giorno.
La siccità ha drasticamente ridotto la portata del fiume Xingu, costringendo la società Norte Energia, che gestisce l’impianto, a limitare l’attività della centrale. Secondo la compagnia, la produzione è stata ridotta a sole due ore e 30 minuti al giorno. In una nota ufficiale, l’azienda ha spiegato: “Questa decisione mira a preservare le riserve al fine di mitigare gli impatti socio-ambientali e garantire una migliore gestione delle risorse idriche nella regione“.
La centrale di Belo Monte è il secondo impianto idroelettrico più grande del Brasile e, in condizioni normali, è responsabile dell’11% dell’energia prodotta a livello nazionale. Tuttavia, la crisi idrica in corso ha portato l’infrastruttura a operare a una frazione della sua capacità abituale, sollevando preoccupazioni non solo per l’approvvigionamento energetico del Paese, ma anche per gli effetti ambientali e sociali nella regione amazzonica.