Nell’intricata matassa del piano di messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso emerge qualche chiarimento sui lavori di riparazione della canala del collettore, la cui rottura insieme all’innalzamento del livello di torbidità dell’acqua venerdì scorso ha determinato la sospensione del carotaggio, prima fase del complesso intervento. Ma non sono destinate a esaurirsi le polemiche sul commissario straordinario nominato dal Governo per lo scopo, Pierluigi Caputi, criticato da più parti, tra cui i vertici della Ruzzo Reti, società del ciclo idrico integrato del Teramano e dalla stessa Strada dei Parchi, concessionaria delle A24 e A25 dove insiste il tratto nel traforo, nel rimpallo di responsabilità che si è innescato.
In particolare sono in molti, istituzioni ed enti, a chiedere la riapertura alla normale circolazione del tunnel del Gran Sasso, oggi a senso unico con il semaforo che costringe a lunghe attese e disagi visto che cantieri per i sondaggi geologi affidata alla Italfer, società pubblica controllata da Rfi, al momento della sospensione comunicata da Caputi, informato da Italfer, non erano stati ancora aperti con le due corsie sgombre e quindi percorribili.
Un’istanza che sarebbe supportata dalla considerazione che nelle riunioni del prossimi giorni, secondo quanto si è appreso da fonti tecniche, non ci saranno novità in merito alla sospensione dei lavori. Tutto ciò in una settimana decisiva per la verifica ufficiale della rottura della canala del collettore e soprattutto a chi compete, alla luce del balletto di competenze degli ultimi giorni, la riparazione del danno, all’ANSA il presidente e amministratore delegato della Ruzzo Reti Spa, Alessia Cognitti, chiarisce: “in merito alla rottura della canala, Strada dei Parchi, in una nota, sottolinea che la manutenzione del collettore spetta al Ruzzo, in quanto gestore delle reti idriche. All’esito degli accertamenti congiunti qualora fosse riscontrata una lesione della canala interverremo, tuttavia ad oggi le cause dell’intorbidimento vanno ancora accertate”. Cognitti annuncia una riunione del tavolo istituzionale convocato d’urgenza dalla Asl di Teramo, “che farà luce sulle cause dell’evento e individuerà soluzioni immediate”.
Il summit a Roma
Mentre viene ribadito dall’ad che l’acqua immessa in rete è, ed è sempre stata, potabile e sicura. In programma un summit a Roma alla presenza dei vertici della concessionaria Strada dei Parchi che ha la competenza di gestire le limitazioni al traffico essendo il tratto di responsabilità del commissario, e dello stesso Caputi, poi martedì una riunione ancora a Roma con il Sian, la società pubblica che si occupa dalla potabilità dell’acqua. Ma da nessuna delle due ci saranno novità sullo sblocco dei lavori necessari per eliminare il pericolo di infiltrazioni nell’acqua del Gran Sasso che arriva a circa 700mila, causato dalla circolazione delle auto e dalle attività dei Laboratori dell’istituto nazionale di fisica nucleare.