Le esperienze di vita spesso ci sorprendono, sfidandoci a fronteggiare situazioni che mettono a dura prova le nostre capacità mentali e psicologiche. La capacità di adattarsi, mantenere la calma e reagire positivamente agli imprevisti sembra avere un impatto non solo sul nostro benessere quotidiano, ma anche sulla nostra longevità. Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università Sun Yat-Sen di Shenzhen, Cina, ha rivelato che due particolari caratteristiche psicologiche—la resilienza e l’autoefficacia—sono associate a un significativo miglioramento delle probabilità di sopravvivenza.
Lo studio: indagine su un campione statunitense
Il team di ricerca cinese ha basato le proprie analisi su un imponente corpus di dati fornito dall’Health and Retirement Study (HRS), un progetto di ricerca condotto dall’Università del Michigan negli Stati Uniti. Questo studio longitudinale, avviato nel 1992, include oltre 20.000 persone di età superiore ai 50 anni, rappresentando una vasta gamma di individui che vivono in contesti socio-economici differenti. Gli intervistati sono stati chiamati ogni due anni a rispondere a domande riguardanti la loro vita personale, la salute, il lavoro, il reddito e le proprietà. Inoltre, i partecipanti hanno fornito informazioni sulle proprie capacità cognitive e sul modo in cui affrontavano le sfide della vita.
Per lo studio pubblicato su BMJ Mental Health, i ricercatori hanno selezionato i dati relativi a 10.569 persone, con un’età media di 66 anni. Tra questi, 3.489 individui sono deceduti nel corso del monitoraggio, il che ha permesso agli studiosi di confrontare i livelli di resilienza e autoefficacia con il tasso di mortalità. Gli strumenti utilizzati includevano una scala da 0 a 12 che misurava varie qualità psicologiche, tra cui la perseveranza, la calma in situazioni difficili, l’autosufficienza e la consapevolezza che determinate esperienze vanno affrontate in autonomia.
La resilienza: il potere di superare le difficoltà
La resilienza è definita come la capacità di un individuo di persistere e riprendersi dalle avversità. In termini pratici, significa essere in grado di affrontare il cambiamento senza perdere la propria serenità mentale, trovare soluzioni ai problemi e mantenere un atteggiamento positivo anche di fronte a difficoltà significative. Lo studio ha dimostrato che coloro che possiedono una maggiore resilienza tendono a vivere più a lungo rispetto a chi mostra difficoltà nell’adattarsi alle circostanze impreviste.
Secondo i risultati, le persone con i punteggi più bassi in termini di resilienza mentale avevano il 61% di possibilità di sopravvivere nei successivi 10 anni, rispetto a un range compreso tra il 72% e il 79% per coloro che presentavano una resilienza di livello medio. Sorprendentemente, la percentuale di sopravvivenza saliva all’84% per i partecipanti che mostravano i livelli più alti di resilienza. I dati hanno anche evidenziato che, nel complesso, gli individui più resilienti avevano il 53% di probabilità in meno di morire rispetto a quelli meno resilienti.
L’autoefficacia: la fiducia nelle proprie capacità
L’autoefficacia, l’altra caratteristica esaminata nello studio, si riferisce alla convinzione di una persona di poter affrontare e gestire con successo le situazioni della vita. Essere autosufficienti dal punto di vista psicologico non significa solo avere fiducia nelle proprie capacità, ma anche comprendere che non tutte le difficoltà possono essere superate con l’aiuto esterno. Alcune esperienze, infatti, devono essere affrontate autonomamente, e avere questa consapevolezza può rendere più facile trovare la forza necessaria per superare gli ostacoli.
Secondo gli autori dello studio, l’autoefficacia gioca un ruolo cruciale nella capacità di reagire agli imprevisti. Le persone che credono di poter gestire con successo le sfide hanno più probabilità di mantenere la calma e prendere decisioni razionali nei momenti di crisi, riducendo così i fattori di stress che potrebbero contribuire all’insorgere di problemi di salute. Coloro che si considerano meno capaci di affrontare le difficoltà, al contrario, possono sperimentare livelli più elevati di ansia e stress, con ripercussioni negative sulla loro salute.
La combinazione vincente: resilienza e autoefficacia
Il punto di forza di questo studio risiede nell’evidenza che combina due aspetti chiave della psicologia umana. L’effetto positivo di una mente resiliente viene amplificato dalla capacità di autoefficacia. In altre parole, non basta essere in grado di adattarsi alle situazioni difficili; è anche essenziale credere di poterle gestire efficacemente. La combinazione di queste due caratteristiche offre una protezione maggiore contro i rischi per la salute associati allo stress e alle difficoltà della vita.
È interessante notare come lo studio abbia potuto dimostrare che, sebbene la resilienza possa essere migliorata attraverso l’esperienza, è l’autoefficacia a rappresentare il vero fattore determinante per la longevità. “Le persone più resilienti”, spiegano gli autori, “sono in grado di perseverare nelle difficoltà non solo perché sanno adattarsi, ma perché credono fermamente di poter far fronte alle sfide. Questa convinzione riduce il carico emotivo e fisico associato agli eventi stressanti, contribuendo a una vita più lunga e sana”.
I ricercatori sottolineano che migliorare queste qualità non è solo possibile, ma necessario per chi desidera vivere più a lungo e meglio. Investire tempo ed energie nello sviluppo di una maggiore resilienza e nel rafforzamento dell’autoefficacia può offrire benefici a lungo termine, rendendo più facile superare gli inevitabili ostacoli che la vita ci pone davanti e garantendo un invecchiamento più sereno.