L’influenza australiana è arrivata in Italia: primi casi in Lombardia

L'influenza australiana è arrivata in Italia: in Lombardia si sono già registrati i primi casi
MeteoWeb

C’erano anni in cui, correva l’era pre-Covid, l’isolamento del virus dell’influenza faceva notizia. Anche se forse non lo era, veniva considerato il caso numero uno, l”epidemia dell’inverno‘ era cominciata. Un ricordo del passato, perché “la pandemia ha cambiato tutto: oggi l’attenzione è sempre alta, abbiamo tanti laboratori di riferimento, si fanno più tamponi”. E siccome chi cerca trova, “quest’anno di isolamenti ce ne sono stati già diversi”, anche del virus H3N2 ribattezzato ‘australiano’, che nell’altra metà del mondo ha alimentato la seconda stagione influenzale più pesante dell’ultimo decennio.

Il patogeno è già arrivato in Italia, ma “al momento i casi sono davvero sporadici”. A fare il punto per l’Adnkronos Salute è Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione di Igiene e medicina preventiva dell’università Statale di Milano. Se l’azienda ospedaliero universitaria di “Novara ha isolato un virus H1N1”, già ben noto al nostro sistema immunitario, “anche in Lombardia ci sono stati isolamenti sporadici ed è stato rilevato l’H3N2”, riferisce il virologo. “In Australia hanno circolato entrambi, sia H1N1 che H3N2, però ha prevalso quest’ultimo. Si tratta di una nuova variante più immunoevasiva, che quindi potrà dare più casi”, ribadisce Pregliasco.

La vaccinazione

L’esperto ricorda “l’importanza della vaccinazione” e conferma le sue previsioni sull’Australiana e sul mix di patogeni che circoleranno con lei: “se la scorsa stagione abbiamo contato in Italia 14,5 milioni di casi di sindromi simil-influenzali, comprensivi cioè di influenza vera e propria, Covid, virus respiratorio sinciziale (Rsv) e altri virus ‘cugini’, quest’anno ci attendiamo gli stessi valori o un po’ di più”. Circa 15 milioni di connazionali potrebbero sperimentare gli effetti dell’onda in arrivo.

Condividi