L’epica scalata di Nima Rinji: l’adolescente che ha conquistato le 14 vette più alte del mondo

A soli 18 anni, Nima ha superato il precedente primatista Mingma Gyabu "David"
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L’alpinismo, una disciplina che fonde la forza fisica con quella mentale, ha trovato un nuovo eroe: Nima Rinji, un 18enne nepalese, che è diventato la persona più giovane ad aver scalato tutte le 14 vette più alte del mondo, tutte sopra gli 8.000 metri. Mercoledì scorso, Nima ha aggiunto lo Shishapangma (8.027 metri), la vetta più bassa tra gli “ottomila”, alla sua già incredibile collezione, stabilendo un record mondiale che ha catturato l’attenzione degli appassionati di alpinismo e oltre.

Non è solo il primato a rendere speciale la storia di Nima, ma anche la missione che lo spinge a scalare le montagne più impervie della Terra. Per lui, ogni ascesa è una celebrazione della cultura e della dignità del popolo sherpa, e il suo obiettivo è abbattere gli stereotipi legati a questa figura storica dell’alpinismo.

Il record di Nima Rinji

Il record di Nima Rinji è stato ufficializzato dalla Nepal Mountaineering Association, che ha confermato l’impresa dopo la sua ultima scalata. Questo giovane, che appena due anni fa aveva cominciato il suo cammino verso la vetta del mondo con la scalata del Manaslu (8.163 metri), ha in breve tempo superato le montagne più alte e difficili del pianeta, come l’Everest e il K2.

A soli 18 anni, Nima ha superato il precedente primatista Mingma Gyabu “David”, che aveva raggiunto il titolo a 30 anni. La differenza di età non è solo impressionante per l’impresa sportiva in sé, ma anche per il coraggio e la determinazione dimostrati da un ragazzo che ha saputo confrontarsi con le più imponenti sfide della natura.

Un viaggio iniziato nel 2022

Il cammino verso il record è iniziato nel settembre del 2022, quando Nima ha conquistato il Manaslu, considerata una delle vette più tecnicamente impegnative del Nepal. Nei successivi 24 mesi, con una dedizione instancabile, ha affrontato e superato montagne come il Lhotse, il Cho Oyu e, infine, il temuto Shishapangma, che completava la sua collezione degli “ottomila”. Ma per Nima, ogni vetta conquistata non era solo un traguardo personale, ma una testimonianza della forza e del coraggio degli sherpa, un omaggio alla loro storia.

Su Instagram, dove il giovane documenta la sua straordinaria avventura, ha celebrato il completamento di quella che ha descritto come una sfida “estenuante“, ma anche profondamente significativa. In uno dei suoi post si legge: “Dedico questo record mondiale al mio progetto, #SherpaPower. Questa vetta non è solo il termine del mio personale viaggio ma un omaggio a ogni Sherpa che abbia osato sognare oltre i confini tradizionali che l’uomo si prefissa. L’alpinismo è più di un lavoro, è una testimonianza della nostra forza, della nostra resilienza, della nostra passione“.

La missione di #SherpaPower

Nima Rinji non è solo un giovane alpinista; è anche un portavoce di una nuova generazione di sherpa che desiderano essere riconosciuti non solo come supporto logistico nelle spedizioni, ma come esploratori a pieno titolo. La storia degli sherpa è indissolubilmente legata all’Himalaya, le loro radici affondano in secoli di vita in simbiosi con le alte quote. Gli sherpa, celebri per la loro resistenza e competenza, hanno accompagnato esploratori di tutto il mondo nelle scalate più difficili. Tuttavia, spesso il loro ruolo è stato relegato a quello di semplici guide, senza ricevere il meritato riconoscimento per le loro abilità.

Con il suo progetto #SherpaPower, Nima vuole riscrivere questa narrazione. “Attraverso #SherpaPower voglio mostrare alle generazioni più giovani di sherpa che possiamo superare lo stereotipo di essere solo scalatori di supporto e abbracciare il nostro potenziale di avventurieri ed esploratori creativi” ha dichiarato. E la sua è una missione che sta già ispirando centinaia di giovani in Nepal e nel resto del mondo. Per lui, il futuro degli sherpa non deve limitarsi al lavoro nelle spedizioni altrui, ma può essere molto di più: un futuro fatto di esplorazioni e avventure a titolo proprio.

L’eredità e il futuro degli sherpa

Gli sherpa, tradizionalmente, sono stati i custodi delle montagne dell’Himalaya. Generazioni di famiglie hanno vissuto tra i giganti di roccia e ghiaccio, imparando a rispettarne i ritmi e le insidie. Sono stati determinanti nelle spedizioni internazionali, spesso portando sulle spalle il peso dell’organizzazione logistica, il trasporto dei materiali, e la sicurezza degli scalatori. Tuttavia, nonostante il loro ruolo cruciale, molti sherpa non hanno mai ricevuto il riconoscimento che meritavano.

Nima Rinji vuole cambiare questa percezione. “Non siamo solo guide; siamo pionieri. Che tutto ciò serva a comprendere la dignità del nostro lavoro, la potenza di ciò che abbiamo ereditato e le infinite possibilità del nostro futuro“, ha affermato in uno dei suoi messaggi social. Queste parole riecheggiano un desiderio profondo di riscatto e rinnovamento per una comunità che ha dato tanto all’alpinismo mondiale, ma che spesso è rimasta nell’ombra.

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