La Sardegna ha una lunga storia di eventi alluvionali devastanti che hanno lasciato tracce profonde nel territorio e nella memoria delle comunità colpite. Tra i fenomeni più gravi, l’alluvione del 14-19 ottobre 1951 è considerata la più intensa del XX secolo in Sardegna. Questo evento eccezionale durò sei giorni consecutivi, interessando quasi un terzo dell’isola e coprendo un’area di circa 8000 km². Le conseguenze furono particolarmente severe nell’Ogliastra e nel bacino del basso Flumendosa, dove le precipitazioni provocarono estesi danni.
Anni dopo, il 1° ottobre 1988, una nuova ondata di maltempo colpì pesantemente i comuni di Domus de Maria, Pula e Teulada, situati nel sud-ovest dell’isola. Questo evento causò numerose frane e la piena del rio Pula, che inondò diverse aree abitate e infrastrutture, creando gravi disagi per la popolazione e l’ambiente circostante.
Un altro episodio di particolare intensità si verificò il 22 ottobre 2008 nell’area di Capoterra e nell’hinterland cagliaritano, dove un nubifragio provocò allagamenti diffusi, con gravi conseguenze a Capoterra (Poggio dei Pini, Su Loi), Pirri e Monserrato. La furia delle acque causò vittime sia a Capoterra che a Sestu, lasciando un segno doloroso su queste comunità.
In precedenza, il 6 dicembre 2004, un’altra disastrosa alluvione si abbatté su Villagrande Strisaili, in Ogliastra, dove caddero oltre 500 mm di pioggia in poche ore. Questo evento devastò la zona, provocando gravi danni e rendendo difficile l’assistenza alla popolazione colpita.
Altri eventi storici hanno segnato profondamente il territorio sardo. Tra questi, l’alluvione del 26-27 ottobre 1946, che causò circa 40 vittime nel Campidano di Cagliari, colpendo in particolare i comuni di Elmas, Assemini, Sestu e Monastir. Anche il 5 ottobre 1889 si ricorda un evento catastrofico nell’area di Cagliari, con gravi conseguenze per Pirri, Monserrato, Selargius, Quartucciu e Quartu. Questo evento lasciò decine di morti e migliaia di sfollati.
Infine, l’alluvione del 21-22 ottobre 1892, definita “disastrosa”, colpì il basso Campidano con particolare violenza. A San Sperate si contarono circa 200 vittime, segnando una delle tragedie più gravi mai registrate in Sardegna.
Nel corso della storia, la frazione di Pirri, appartenente al comune di Cagliari, ha dimostrato una particolare vulnerabilità agli eventi alluvionali, subendo numerosi danni e perdite di vite umane. Questi episodi evidenziano come la Sardegna, pur essendo un’isola, sia esposta a fenomeni atmosferici estremi che richiedono una costante attenzione e piani di prevenzione efficaci per proteggere la popolazione e il territorio.