Uno studio dell’Università di Nanchino, pubblicato su Nature Communications, evidenzia che le città del Sud del mondo hanno significativamente meno spazi verdi rispetto a quelle del Nord. Basandosi su dati del satellite Landsat 8, gestito da NASA e US Geological Survey, i ricercatori hanno analizzato 500 delle città più grandi del mondo per valutare l’efficacia del verde urbano nel raffreddamento delle temperature.
Le città sono più calde delle aree rurali a causa dell’effetto “isola di calore urbano”, causato da superfici scure come strade e edifici che assorbono calore solare. Il caldo estremo, accentuato da questo fenomeno, rappresenta un grave rischio per la salute, con possibili conseguenze come disidratazione, colpi di calore e decessi. Gli spazi verdi, seppur non una soluzione definitiva, forniscono ombra e rilasciano umidità nell’aria, contribuendo a mitigare l’aumento delle temperature.
Utilizzando il Normalized Difference Vegetation Index (NDVI), che misura la densità della vegetazione tramite l’assorbimento della luce rossa e la riflessione dell’infrarosso, il team ha confrontato la capacità di raffreddamento del verde urbano nelle città analizzate. È emerso che le città del Sud del mondo dispongono solo del 70% della capacità di raffreddamento rispetto a quelle del Nord. In media, gli spazi verdi nelle città del Sud abbassano le temperature di 2,5°C, mentre nelle città del Nord la riduzione è di 3,6°C.
Questo squilibrio aggrava una situazione già critica: molte città del Sud si trovano a latitudini più basse, vicino all’equatore, dove si prevedono ulteriori estremi di calore nei prossimi anni. Lo studio sottolinea la necessità di interventi per aumentare la presenza di verde urbano, soprattutto nelle aree più vulnerabili.