Un nuovo sistema rende più facile estrarre l’acqua dall’aria

Uno studio innovativo potrebbe rappresentare una svolta nel modo in cui gestiamo l'acqua
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Un team di ricerca guidato dall’Università Metropolitana di Osaka ha sviluppato un innovativo sistema che promette di rendere l’estrazione dell’acqua dall’atmosfera più efficiente e a costi ridotti. I risultati, pubblicati su ACS ES&T Water, potrebbero avere un impatto significativo sull’approvvigionamento idrico, specialmente in regioni aride e in situazioni di emergenza.

Il segreto di questa tecnologia risiede nell’uso di copolimeri casuali di polietilenglicole e polipropileneglicole. Questi materiali, grazie alle loro proprietà idrofile differenti, creano un meccanismo che favorisce il trasferimento dell’umidità, scomponendo i cluster d’acqua e rendendo il processo di estrazione molto più rapido ed efficiente. Mentre il polietilenglicole assorbe l’acqua in modo molto efficace, il polipropileneglicole lo fa in misura leggermente minore, ma la combinazione di entrambi ottimizza il processo.

Arisa Fukatsu, coautrice dello studio, ha sottolineato il potenziale di questa tecnologia non solo per migliorare l’approvvigionamento idrico nelle aree con risorse scarse, ma anche per affrontare le emergenze in caso di calamità naturali. Il professor Takahashi, un altro coautore, ha aggiunto che i futuri sviluppi della ricerca potrebbero portare a una significativa riduzione delle emissioni di gas serra, oltre a un uso più efficiente delle risorse idriche disponibili.

Il prossimo passo per il team di Osaka sarà migliorare l’efficienza complessiva del sistema, con l’obiettivo di renderlo pronto per una distribuzione commerciale. Se questi progressi saranno confermati, l’innovazione potrebbe rappresentare una svolta nel modo in cui gestiamo l’acqua, in particolare in un’epoca di crescente scarsità idrica globale.

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