Il bilancio delle vittime in montagna in Abruzzo, nel 2024, è tragicamente salito dopo il ritrovamento dei corpi senza vita dei due alpinisti romagnoli che domenica scorsa erano scivolati in un canalone sul Gran Sasso. Con il ritrovamento di Cristian Gualdi, 48 anni, e Luca Perazzini, 42 anni, amici di Santarcangelo di Romagna (Rimini), il numero dei morti di quest’anno è salito a dodici, il doppio rispetto al 2023. Risultano ancora dispersi due persone, Giorgio Lanciotti, 35enne di Roseto, scomparso sul Gran Sasso dal settembre scorso, e Italo Basilisco, 70enne di Spoltore (Pescara), disperso sull’Altopiano del Voltigno.
Le vittime, come sottolineato dalle autorità, sono state causate da otto incidenti e tre malori che hanno coinvolto escursionisti, turisti e cercatori di funghi. La prima tragedia del 2024 è avvenuta il 14 gennaio, quando Luca Nunzi, 45 anni, di L’Aquila, è scivolato per diversi metri sul versante nord del monte Sirente, rimanendo travolto da una slavina. Il 25 maggio, Emilio Martorelli, 61 anni, di Avezzano (L’Aquila), è morto per malore durante un’escursione sul Monte Velino insieme a un amico. Il 7 luglio, un altro escursionista, Mauro Rosati, 47 anni, di Atina (Frosinone), ha perso la vita per un malore mentre percorreva un sentiero sul Monte Amaro nel Parco Nazionale d’Abruzzo, nel territorio di Opi (L’Aquila).
Le vittime non si sono fermate nei mesi successivi. Il 12 agosto, Fabrizio Scocchia, 56 anni, un commercialista di Pescara, è morto dopo essere precipitato dal sentiero che porta al Pizzo Cefalone, la cima più alta della dorsale occidentale del Gran Sasso, durante un’escursione con gli amici. Due giorni dopo, il 14 agosto, Enrico Albertini, 59 anni, turista lombardo di Monticello Brianza (Lecco), è morto dopo una caduta di 30 metri mentre faceva escursione sulla Maiella con la moglie. Il 17 agosto, Federico Cipriani, 87 anni, originario di Roccaraso (L’Aquila) ma residente a Livorno, è deceduto a causa di un malore mentre percorreva un sentiero a Palena (Chieti) in sella a una e-bike.
Un altro tragico incidente è avvenuto il 20 agosto, quando Luca Persiani, 40enne pilota di auto da corsa di Albano Laziale (Roma), è morto dopo essere precipitato con la propria jeep in un burrone sul Monte Genzana durante un’escursione a Frattura, frazione del Comune di Scanno (L’Aquila). Il 23 agosto è stato ritrovato il corpo di Lewin Weituschat, uno studente tedesco di 25 anni, in Italia per il programma Erasmus, scomparso il 10 agosto durante un’escursione solitaria sul Gran Sasso. Il giovane era scivolato nella forra e, purtroppo, non ce l’ha fatta.
Il 15 settembre ha visto la morte di due cercatori di funghi, Giuseppe Di Luca, 82 anni, di Corropoli (Teramo), e Aldino Ruggieri, 85 anni, di Tortoreto (Teramo), che sono morti in due distinti incidenti a Rocca Santa Maria, in località Ceppo, e a Valle Castellana, lungo la sp 49, in località Fosso Viola. Entrambi sono scivolati e precipitati nel vuoto.
Le ultime vittime di quest’anno sono i due alpinisti romagnoli, Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i cui corpi sono stati ritrovati ieri dopo essere stati coinvolti in un incidente sul Gran Sasso lo scorso 22 dicembre. Il maltempo che ha imperversato nei giorni successivi non ha permesso ai soccorritori di raggiungere i due alpinisti in tempo.
Con queste tragedie, l’Abruzzo segna un anno davvero tragico per la montagna, con la speranza che il futuro possa portare maggiore sicurezza e prevenzione per chi frequenta questi luoghi impervi.