Clima, i piani del Canale di Panama: un’enorme diga per combattere la siccità

L'Autorità del Canale di Panama mira a creare una enorme diga, lunga 840 metri e alta 80,5 metri, per garantire acqua dolce alle sue chiuse
MeteoWeb

Il Canale di Panama, di proprietà statale, ha un ambizioso piano da 1,6 miliardi di dollari per fronteggiare la siccità che negli ultimi tempi sta colpendo sempre più spesso lo snodo nevralgico del commercio globale. Il progetto della diga di Rio Indio è stato proposto per la prima volta due decenni fa, ma le condizioni meteorologiche più estreme dell’ultimo decennio – tra cui una grave siccità l’anno scorso, che ha limitato il traffico navale sul canale – hanno reso la proposta più urgente. Il canale rappresenta il 3,1% del PIL di Panama. La via d’acqua – che consente l’attraversamento di fino a 14.000 navi all’anno – rappresenta il 2,5% del commercio marittimo globale ed è fondamentale per le importazioni statunitensi di automobili e beni commerciali tramite navi portacontainer dall’Asia e per le esportazioni USA di materie prime, tra cui il GNL.

Il progetto del bacino di Rio Indio sarebbe la soluzione più completa alle siccità più frequenti in un orizzonte di 50 anni”, ha detto un’intervista ad ottobre il vice amministratore del Canale di Panama, Ilya Espino de Marotta. Il progetto deve ancora superare un lungo processo di approvazione, tra cui una consultazione pubblica, una discussione da parte del gabinetto e il via libera finale dell’Assemblea nazionale. Il Presidente di Panama, José Mulino, ha affermato che la discussione sarà completata l’anno prossimo, ma l’industria delle spedizioni sta osservando con trepidazione, dopo i ritardi e le sospensioni di importanti progetti negli ultimi anni.

Il problema della siccità

Il 2023 è stato il terzo anno più secco nei 110 anni di storia del Canale di Panama. Il secondo più secco è stato il 2015. I meteorologi prevedono che Panama in futuro affronterà delle siccità più gravi e un’evaporazione dell’acqua più rapida, a causa delle temperature più elevate.

Il progetto della diga

L’Autorità del Canale di Panama mira a creare una enorme diga, lunga 840 metri e alta 80,5 metri, per garantire acqua dolce alle sue chiuse. Secondo l’Autorità, gli 1,25 miliardi di metri cubi d’acqua del bacino consentirebbero fino a 15 transiti di imbarcazioni aggiuntivi al giorno durante la stagione secca e aiuterebbero a fornire acqua potabile alla crescente popolazione di Panama di 4,5 milioni di persone.

A differenza del Canale di Suez, che non ha chiuse, il Canale di Panama si affida all’acqua dolce per far funzionare 3 serie di chiuse che consentono alle navi di attraversare l’oceano Pacifico e l’oceano Atlantico attraverso un canale artificiale lungo 80 metri.

Secondo un’indagine iniziale del canale, il progetto richiederebbe il trasferimento di circa 2.260 persone e avrebbe un impatto almeno parziale su altre 2.000 persone nella zona del bacino idrico. Se otterrà l’approvazione, la diga dovrebbe essere completata entro il 2030 o il 2031.

Opposizioni al progetto

Sebbene il numero di persone che devono essere trasferite per la diga sia relativamente piccolo, sono sostenute da un gruppo di attivisti chiamato Countrymen Coordinator for Life. Cesar Petit, economista della banca d’investimento BancTrust & Co, specializzata nei mercati emergenti, ha affermato che a Panama c’è un consenso politico dietro il progetto della diga, ma che il governo dovrebbe stabilire un piano credibile per risarcire le persone che saranno sfollate e colpite nelle aree vicine. “Ci sono dei rischi significativi che il progetto di costruzione del bacino multiuso sul Rio Indio venga posticipato o sospeso a tempo indeterminato. La strategia di comunicazione dei benefici dei piani e un programma di incentivi e risarcimenti adeguato per le persone colpite saranno fondamentali per implementare il piano con successo“, ha spiegato Petit.

Jose Icaza, Ministro per gli Affari del Canale, ha detto che il governo comprende l’ansia e le preoccupazioni dei residenti: “la nostra priorità non è quella di incidere sulle condizioni di vita e sulla pace dei residenti del bacino, e per questo motivo continueremo a lavorare direttamente con loro per soddisfare le loro esigenze, mentre andiamo avanti con il progetto di costruzione”.

Condividi