“Noi abbiamo compreso che il sistema delle penalità che scatta dal 1 gennaio avrebbe aggravato il collasso dell’industria dell’auto europea. Quella è la breccia su cui dobbiamo lavorare per far capire che l’intero meccanismo va rivisto. Non basta rimuovere le penalità o realizzare i dazi, è necessario essere assertivi sul piano della politica energetica e industriale e creare le condizioni perché si produca in Europa a costi competitivi”. Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine della riunione che si è tenuta al Mimit con il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e il Consiglio di Presidenza dei confindustriali sul Libro Verde ‘Made in Italy 2030’.
Il contesto attuale del settore automobilistico a livello nazionale ed europeo, la situazione e il futuro degli stabilimenti italiani del gruppo Stellantis e dell’indotto, lo stato della trattativa in Europa sulle proposte di revisione contenute nel “non paper” promosso dal Governo italiano: questi i temi al centro dei colloqui telefonici avuti nelle scorse ore dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con i segretari generali delle organizzazioni sindacali Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl), Pier Paolo Bombardieri (Uil) e Paolo Capone (Ugl).
Il confronto con le forze sindacali, in preparazione del tavolo Stellantis convocato al Mimit per il prossimo 17 dicembre, fa seguito ai recenti colloqui sul tema avuti nei giorni scorsi dal ministro Urso con l’Anfia, la Confindustria e con i presidenti delle Regioni in cui hanno sede gli stabilimenti italiani del gruppo.