Cuore artificiale permanente, i primi impianti sperimentali nel 2025

Anche se il trapianto rimane l'opzione finale, la crescente scarsità di organi a disposizione è una grande sfida
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Entro il 2025 verranno impiantati in via sperimentale i primi cuori artificiali permanenti, destinati a diventare una soluzione definitiva per i pazienti con insufficienza cardiaca grave, offrendo un’alternativa al trapianto di cuore. Attualmente, il cuore artificiale totale, che sostituisce entrambi i ventricoli, è utilizzato come dispositivo “ponte” in attesa del trapianto e fornisce significativi benefici clinici. Questo dispositivo è stato sviluppato dall’azienda francese Carmat ed è l’unico cuore artificiale completo approvato e commercializzato in Europa. L’annuncio è stato fatto durante un incontro con la stampa nello stabilimento di Bois D’Arcy, nei pressi di Parigi. Dal 2013, il cuore artificiale Carmat è stato impiantato in 84 pazienti in Europa e 3 negli Stati Uniti, dove è autorizzato anche un altro dispositivo dalla FDA. In Italia sono stati eseguiti quattro impianti.

Anche se il trapianto rimane l’opzione finale, la crescente scarsità di organi a disposizione, a fronte di una domanda in aumento, è una grande sfida. L’insufficienza cardiaca è infatti in continuo aumento a livello globale (affligge 64 milioni di persone, con una mortalità a 5 anni che varia tra il 50% e il 75%, e causa circa 200.000 ricoveri annuali in Italia), mentre i circa 6.000 trapianti eseguiti ogni anno nel mondo coprono solo il 10% del fabbisogno. Da qui l’obiettivo di arrivare a un cuore artificiale permanente come alternativa al trapianto. Questo traguardo si avvicina grazie all’uso di tecnologie militari, applicate originariamente ai missili.

Entro l’estate – spiega Stephane Piat, Chief executive officer Carmat – potremo disporre di una nuova e super sofisticata scheda elettronica, parte centrale del cuore artificiale, progettata per non andare incontro a deterioramento, prodotta da un’azienda italiana di satelliti. Arriva dalla tecnologia applicata ai missili e sarà miniaturizzate per essere inserita nell’organo hi-tech, rendendolo così duraturo e mirato ad un impianto permanente“.

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