Gas naturale ai massimi ad Amsterdam: l’Europa aumenta le importazioni dalla Russia

L'andamento al rialzo del prezzo del gas è legato all'accordo di transito tra la Russia e l'Ucraina del 2019 che scade il 31 dicembre
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Il gas naturale ha aperto in rialzo a 48,8 euro al megawattora ad Amsterdam, il massimo registrato dallo scorso 21 novembre quando aveva chiuso a 48,693 euro. I contratti future sul mese di gennaio al Ttf, comunque, dopo i primi scambi registrano una lieve flessione attestandosi attualmente a 47,3 euro /mwh, in calo dello 0,9%. L’andamento al rialzo del prezzo del gas è legato all’accordo di transito tra la Russia e l’Ucraina del 2019 che scade il 31 dicembre. Come osserva ‘Les Echos’, il 2024 “non è stato l’anno della fine del gas russo in Europa”. Anzi. “Per la prima volta dall’invasione dell’Ucraina, il Vecchio Continente avrà importato quest’anno più gas russo rispetto all’anno precedente. La sua quota totale nelle importazioni europee (via gasdotto e Gnl) è aumentata dal 14% nel 2023 al 18% nel 2024. In alcuni mesi, si è addirittura avvicinato al 20%. Questo – sottolinea il quotidiano economico francese – è il paradosso della politica energetica europea. Nonostante l’obiettivo dichiarato di eliminare tutto il gas russo entro il 2027, alcuni Stati si rifiutano ancora di farne a meno, poiché il suo prezzo rimane molto più basso di quello del gas naturale liquefatto (Gnl), in particolare di quello proveniente dagli Stati Uniti”.

Se nei due anni precedenti l’Europa aveva ridotto significativamente la sua dipendenza dal gas russo, quest’anno, sottolinea ancora ‘Les Echos’, “ha ricominciato a utilizzare questo prodotto economico (+19% via gasdotto nei primi tre trimestri secondo i dati dell’Istituto Bruegel). Gli ultimi contratti sembrano essere i più difficili da eliminare e la vicinanza di alcuni governi a Vladimir Putin, in Ungheria e Slovacchia, non aiuta”.

Il Gnl nel 2022 e nel 2023

Per quanto riguarda il Gnl nel 2022 e nel 2023 l’Europa si è rivolta principalmente agli Stati Uniti per diversificare le proprie fonti di approvvigionamento. Quest’anno, sottolinea il quotidiano, “le importazioni russe di Gnl in Europa sono balzate al livello più alto di sempre: dai 15,2 milioni di tonnellate del 2023, sono salite a oltre 17 milioni di tonnellate a pochi giorni dalla fine del 2024, secondo i dati di Kpler”. L’accordo tra Mosca e Kiev scade il 31 dicembre e tutti “si preparano alla fine dei flussi, che quest’anno rappresentano ancora circa il 5% delle forniture europee di gas (rispetto all’11% del 2021)”.

Kiev ha annunciato la sua intenzione di interrompere il contratto di transito e quindi è pronta a rinunciare alle commissioni che rappresentano lo 0,5% del suo pil. Il gas russo che transita attraverso l’Ucraina è destinato principalmente alla Slovacchia. L’Ungheria importa ancora gas russo ma passa attraverso la Turchia e il gasdotto TurkStream mentre la Polonia utilizza il Gnl.

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