L’Islanda, uno dei pochi paesi insieme a Norvegia e Giappone che consente la caccia alle balene, ha deciso di autorizzare due delle sue baleniere a proseguire con questa pratica per i prossimi cinque anni. La decisione arriva dopo l’arresto di Paul Watson, difensore americano-canadese delle balene, avvenuto a fine luglio in Groenlandia, un evento che ha riportato l’attenzione sulla controversa attività. Nonostante la moratoria globale sul commercio delle balene imposta nel 1986 dalla Commissione baleniera internazionale (IWC), la caccia è ancora praticata da tre paesi, tra cui l’Islanda, che continua a uccidere circa 1.200 balene ogni anno.
Il permesso rilasciato dal governo islandese prevede un prelievo annuale di 209 balenottere – di cui 48 in aree non frequentate dai pescatori – e 217 balenottere minori, note anche come balenottere minke, per ogni stagione che va da metà giugno a settembre. Il governo ha recentemente annunciato questa autorizzazione, proprio mentre la sua amministrazione ha cessato di esistere a seguito delle elezioni parlamentari dello scorso sabato. Nonostante il permesso venga solitamente rilasciato per un periodo di cinque anni, il permesso precedente è scaduto nel 2023 e l’unica baleniera attiva, Hvalur, ha dovuto richiedere ogni anno una proroga, che è stata concessa, ma sempre a stagione avanzata.
La gestione delle risorse marine in Islanda è sottoposta a regolamenti severi, ma, nonostante questo, una maggioranza della popolazione islandese si oppone fermamente a questa pratica. Un sondaggio condotto dall’Istituto Maski’na nel giugno 2023 ha rivelato che il 51% degli islandesi è contrario alla caccia alle balene, con un aumento di nove punti percentuali rispetto a quattro anni prima. Nonostante la carne di balena fosse un piatto tradizionale molto popolare in Islanda, oggi è ben meno comune nei pasti quotidiani degli islandesi.
Nel 2023, l’Islanda aveva sospeso la caccia per due mesi dopo un’inchiesta governativa che aveva rivelato che i metodi di caccia non rispettavano le leggi sul benessere animale. I controlli effettuati dall’agenzia veterinaria statale avevano scoperto che gli arpioni esplosivi usati dai cacciatori causavano la morte delle balene solo dopo ore di sofferenza. A seguito di ciò, il governo ha autorizzato la ripresa della caccia, imponendo delle restrizioni sui metodi utilizzati e l’obbligo di avere ispettori ufficiali a bordo per filmare ogni cetaceo catturato.
La stagione 2023 è durata solo tre settimane, con sole 24 balenottere catturate, contro le 209 previste. L’altra baleniera attiva, Tjaldtanga ehf., è autorizzata a cacciare le balenottere minke, ma dal 2018 non sono state registrate catture. L’IP Utgerd, l’unica compagnia a praticare la caccia fino a quel momento, ha dichiarato che l’attività è troppo costosa.
Le associazioni ambientaliste hanno sollevato forti critiche contro questa decisione, definendo il rilascio dei permessi dannoso per il clima, la natura e il benessere degli animali. “La democrazia non è stata rispettata e il rilascio del permesso è dannoso per gli interessi del clima, della natura e del benessere degli animali“, hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta l’Associazione islandese per l’ambiente e i Giovani ambientalisti.
Secondo le stime più recenti, effettuate nel 2015 dall’Istituto di ricerca marina e d’acqua dolce islandese, si contano circa 35.000 balene nelle acque tra la Groenlandia orientale e l’Islanda occidentale. Se un tempo l’economia dell’Islanda dipendeva fortemente dalla pesca e dalla caccia alle balene, oggi si fonda principalmente sul turismo, con i tour di avvistamento delle balene giganti che riscuotono un enorme successo.
Intanto, in Groenlandia, Paul Watson, noto attivista per la protezione delle balene, è stato arrestato il 21 luglio e si trova in detenzione provvisoria in attesa della decisione del governo danese sulla richiesta di estradizione avanzata dal Giappone. L’accusa è quella di essere corresponsabile di danni e lesioni a bordo di una nave baleniera giapponese due anni prima, durante una campagna di Sea Shepherd. Il Giappone, che ha lasciato l’IWC nel 2018, continua con la caccia alle balene e ha recentemente varato una nuova nave baleniera.
L’Islanda, pur facendo parte dell’IWC, mantiene una clausola di riserva sulla moratoria, e il piano per riprendere la caccia commerciale alle balene, lanciato a fine settembre, è stato respinto.