Malattie rare in Molise: oltre 2mila casi accertati, ma il dato potrebbe essere sottostimato

"Capire l'origine di una malattia è il primo passo per intervenire tempestivamente. Anche quando non troviamo una cura definitiva, possiamo lavorare per migliorare la gestione delle patologie"
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In Molise, sono stati registrati oltre 2.000 casi di malattie rare, su una popolazione di circa 300.000 abitanti, ma il numero effettivo potrebbe essere significativamente più alto. A farlo notare è stata la dottoressa Alba Di Pardo, ricercatrice presso l’Istituto Neuromed, durante un evento scientifico che si è svolto oggi presso lo stabilimento de La Molisana a Campobasso, nell’ambito della giornata Telethon dedicata alla ricerca. L’evento, promosso dall’Istituto Neuromed in collaborazione con il Consiglio Regionale del Molise, La Molisana e Telethon Molise, ha visto la partecipazione di esperti e istituzioni per discutere delle sfide legate alle malattie genetiche e rare.

Tra i relatori, la dottoressa Di Pardo ha fornito un quadro dettagliato dello stato della ricerca, dell’importanza della prevenzione e dei progressi scientifici raggiunti. “Le malattie rare sono un fenomeno complesso e in crescita. In Molise stimiamo che i casi reali siano sottostimati, poiché molte patologie non sono ancora diagnosticate o riconosciute“, ha spiegato la ricercatrice. Ha aggiunto che, a livello globale, sono circa 7.000 le malattie rare conosciute, ma il numero è destinato ad aumentare con i continui avanzamenti nel campo della genetica e della genomica.

La dottoressa Di Pardo ha anche sottolineato l’importanza di investire nella ricerca per identificare le cause di queste malattie, migliorare la qualità della vita dei pazienti e, dove possibile, trovare cure efficaci. “Capire l’origine di una malattia è il primo passo per intervenire tempestivamente. Anche quando non troviamo una cura definitiva, possiamo lavorare per migliorare la gestione delle patologie“, ha dichiarato.

Particolare attenzione è stata dedicata all’alimentazione e all’attività fisica come strumenti di prevenzione e supporto. “Per alcune malattie rare, una dieta corretta può potenziare gli effetti dei farmaci, mentre in altri casi l’alimentazione è l’unica terapia disponibile“, ha evidenziato Di Pardo, ribadendo l’importanza di uno stile di vita sano nella gestione di queste patologie.

L’incontro ha rimarcato la necessità di una maggiore sensibilizzazione sul tema e di un sostegno concreto alla ricerca scientifica. “Solo così possiamo far emergere una problematica spesso invisibile, ma di enorme impatto sulla vita delle persone e delle loro famiglie“, ha concluso la ricercatrice.

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