Nuovo storico traguardo per l’India: lanciati i satelliti SpaDeX per il primo test di attracco autonomo

La missione SpaDeX mira a testare il primo sistema di attracco autonomo nello Spazio sviluppato dall’India
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L’India ha raggiunto un nuovo traguardo nella sua ambiziosa corsa allo Spazio, lanciando 2 satelliti nell’ambito del programma Space Docking Experiment (SpaDeX). Questa missione, avvenuta ieri 30 dicembre, rappresenta un test cruciale per sviluppare tecnologie chiave necessarie alla costruzione di una stazione spaziale nazionale e al ritorno di campioni lunari sulla Terra.

Il lancio e i protagonisti della missione

Il lancio è avvenuto con successo dal Centro Spaziale Satish Dhawan a Sriharikota, utilizzando un razzo Polar Satellite Launch Vehicle (PSLV). “Sono lieto di annunciare il completamento con successo del lancio del PSLV per la missione SpaDeX”, ha dichiarato il presidente dell’ISRO, S. Somanath, in una trasmissione in diretta. I satelliti, chiamati Target e Chaser, sono stati posizionati nell’orbita prevista, a circa 470 km di altitudine.

Un passo verso la tecnologia di attracco autonomo

La missione SpaDeX mira a testare il primo sistema di attracco autonomo nello Spazio sviluppato dall’India. I 2 satelliti simuleranno le operazioni di rendezvous a partire da una distanza di oltre 20 km, avvicinandosi progressivamente fino al completamento dell’attracco, previsto per gennaio 2025. Dopo l’aggancio, verrà dimostrato il trasferimento di energia elettrica tra i satelliti prima della loro separazione e dell’inizio delle rispettive missioni scientifiche, che avranno una durata stimata di 2 anni.

Innovazioni tecnologiche e obiettivi futuri

Oltre al test di attracco, la missione SpaDeX include un modulo sperimentale secondario, denominato POEM-4 (PS4-Orbital Experiment Module), che ospita 24 esperimenti innovativi. Tra questi, spiccano un braccio robotico, simile al CanadArm2 della Stazione Spaziale Internazionale, e un manipolatore robotico progettato per catturare detriti spaziali. Questi strumenti aprono nuove possibilità per la manutenzione e la “pulizia” dello Spazio orbitale.

La tecnologia di attracco autonomo è considerata fondamentale per le future ambizioni spaziali dell’India. In particolare, sarà cruciale per la missione Chandrayaan-4, che prevede il ritorno di campioni dalla superficie lunare, e per la costruzione e gestione della stazione spaziale indiana Bharatiya Antariksh Station (BAS). Questa capacità consentirà infatti l’integrazione di moduli lanciati separatamente e il trasferimento sicuro di materiali in orbita.

Un contributo alla ricerca globale

La missione SpaDeX non si limita a testare nuove tecnologie, ma contribuisce anche alla ricerca scientifica internazionale. Dei 24 esperimenti a bordo, 14 sono stati sviluppati dall’ISRO, mentre i restanti 10 provengono da università e startup private. Tra questi, alcuni sono progettati per studiare gli effetti della microgravità per un periodo prolungato, fino a 3 mesi.

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