Ogni anno, il 26 dicembre, molti Paesi del mondo celebrano Santo Stefano, il Primo Martire della Cristianità, conosciuto anche come Protomartire. Questa giornata si colloca subito dopo il Natale e si inserisce nella tradizione dei “comites Christi”, i più vicini a Cristo durante il suo percorso terreno e i primi a testimoniare la fede con il martirio.
Una festività internazionale
Il giorno di Santo Stefano è riconosciuto come festa nazionale in numerosi Paesi, tra cui Austria, Germania, Irlanda, Italia, Danimarca, Croazia, Serbia, Montenegro e Romania. In Italia, questa ricorrenza divenne festiva soltanto nel 1949: prima di allora, era un giorno lavorativo come tanti altri. Tuttavia, la Chiesa cattolica lo considera una festa religiosa, anche se non di precetto, a differenza della Germania e di altri Paesi germanofoni.
Nel Regno Unito e nei Paesi del Commonwealth, il 26 dicembre coincide con il Boxing Day, salvo che non cada di domenica, in tal caso viene celebrato il giorno successivo, il 27 dicembre. In Irlanda, questa giornata prende il nome di Lá Fhéile Stiofán o Lá an Dreoilín, mentre in Catalogna viene chiamata Sant Esteve.
Perché il 26 dicembre è festivo?
La scelta di rendere il 26 dicembre un giorno festivo non è legata esclusivamente alla figura di Santo Stefano, ma deriva da un’iniziativa dello Stato italiano per prolungare le celebrazioni natalizie, analogamente a quanto accade con il Lunedì dell’Angelo, noto come Pasquetta.
Il significato civile di questa giornata è quindi legato alla volontà di garantire ai cittadini un’occasione di riposo e celebrazione in continuità con il Natale.
Il culto di Santo Stefano
Santo Stefano è una figura centrale nel Cristianesimo, spesso rappresentato con la dalmatica, una lunga tunica con ampie maniche tipica dei diaconi. Le pietre della sua lapidazione sono uno degli attributi più comuni nelle sue raffigurazioni, talvolta accompagnate da palme incrociate, simbolo del martirio.
In Italia, Santo Stefano è il patrono di numerose località, tra cui Vimercate (Monza-Brianza) e Putignano (Bari), dove si conserva un frammento del suo cranio. È anche il protettore di Concordia Sagittaria, dell’intera diocesi di Concordia-Pordenone e di Selci. È invocato per il mal di pietra (calcoli), contro l’emicrania e per ottenere una buona morte, grazie alla sua fede e alla grazia che lo caratterizzavano.
Santo Stefano nell’arte
Tra le opere più celebri che lo ritraggono spicca un dipinto di Giotto realizzato tra il 1330 e il 1335, in cui il Santo appare elegante, con la sua preziosa dalmatica e un libro ben rilegato. Sulla sua testa si trovano le pietre del martirio, ma il suo volto esprime serenità, come se non percepisse il peso e il dolore.
Proverbi e tradizioni popolari
La figura di Santo Stefano è anche al centro di numerosi proverbi e detti popolari. Uno dei più noti, di origine francese, recita: “A Santo Stefano le giornate si allungano di uno spillo”, a indicare il lento ritorno della luce dopo il solstizio d’inverno. Un altro proverbio diffuso è: “Durare da Natale a Santo Stefano”, utilizzato per descrivere qualcosa che si rompe o perde valore nel giro di pochissimo tempo.
Santo Stefano, un giorno festivo che unisce cultura, storia e tradizione
Santo Stefano è molto più di un semplice giorno festivo che prolunga le festività natalizie: è un giorno che unisce cultura, storia e tradizione, celebrato in modo unico in diversi Paesi del mondo. Tra arte, patronati e proverbi, questa ricorrenza continua a mantenere viva la memoria di un uomo che rappresenta i valori più profondi della fede cristiana.