Era il 6 gennaio 1985 quando Roma si svegliò avvolta da una coltre di neve, un evento straordinario che ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria. Quel giorno, la Capitale fu protagonista di un fenomeno meteorologico raro, con accumuli di neve che raggiunsero i 15 centimetri, un dato eccezionale per una città che solitamente non conosce l’inverno rigido.
Le temperature registrate furono straordinariamente basse: a Roma Urbe si toccarono i -3°C di minima e +1°C di massima, mentre a Guidonia il termometro scese fino a -5,8°C. L’impatto sulla vita quotidiana fu significativo. Gli aeroporti di Ciampino e Fiumicino furono chiusi, e solo il 10% dei treni riuscì a mantenere la circolazione. Tuttavia, essendo un giorno festivo, i romani colsero l’occasione per godersi la città innevata, tra giochi sulla neve e passeggiate nel paesaggio trasformato.
L’evento non si limitò a Roma: l’intero Centro Italia fu interessato dalla nevicata. Toscana, Umbria, Marche, Lazio e persino le aree collinari della Campania, inclusa Napoli, videro scenari simili. In molte zone si registrarono emergenze, con automobilisti bloccati per ore su strade e autostrade.
Questa storica nevicata fu solo il preludio a un’ondata di gelo che avrebbe investito l’intero Paese nei giorni successivi. Tra il 13 e il 17 gennaio, il Nord Italia visse la famosa “nevicata del secolo”, con accumuli record: fino a 90 cm a Milano, 110 cm a Como e 160 cm in Valganna.
Nonostante i disagi, la neve dell’Epifania del 1985 rimane un ricordo di meraviglia per i romani, un evento che riportò la città indietro nel tempo, regalando immagini rare e magiche.