Cambiamento climatico, ghiacciai ritirati anche di 800km2 nell’Artico: lo studio

La ricerca mostra che la stragrande maggioranza (91%) dei ghiacciai delle Svalbard nell'Artico si è notevolmente ridotta
MeteoWeb

In punti particolarmente soggetti al cambiamento climatico della zona artica, i ghiacciaci si sono ritirati anche di 800km2. È quanto emerge da uno studio guidato dall’Università di Bristol e pubblicato da Nature Communications. La ricerca mostra che la stragrande maggioranza (91%) dei ghiacciai delle Svalbard nell’Artico si è notevolmente ridotta. I risultati hanno rivelato una perdita di area di oltre 800km2 ai margini dei ghiacciai in questo gruppo di isole norvegesi dal 1985. Lo studio ha inoltre scoperto che più della metà dei ghiacciai (62%) subisce cicli stagionali di distacco, ovvero quando grandi pezzi di ghiaccio si staccano a causa delle temperature più elevate dell’oceano e dell’aria.

L’autore principale, il Dott. Tian Li, ricercatore associato senior presso il Glaciology Centre dell’Università, ha affermato: “la portata del ritiro dei ghiacciai negli ultimi decenni è sorprendente, coprendo quasi l’intero arcipelago Svalbard. Ciò evidenzia la vulnerabilità dei ghiacciai al cambiamento climatico, in particolare alle Svalbard, una regione che sta sperimentando un rapido riscaldamento fino a sette volte più veloce della media globale”.

Il team di ricerca ha utilizzato l’intelligenza artificiale (IA) per identificare rapidamente i modelli dei ghiacciai su vaste aree. Utilizzando un nuovo modello di IA, hanno analizzato milioni di immagini satellitari che catturavano le posizioni finali dei ghiacciai in tutto lo Svalbard. I risultati forniscono un livello di dettaglio senza precedenti sulla scala e la natura della perdita dei ghiacciai in questa regione.

Picco nel 2016

Il picco più grande nei ritiri dei ghiacciai è stato rilevato nel 2016, quando i tassi di distacco erano il doppio della media tra il 2010 e il 2015, in risposta a eventi di riscaldamento estremi. “Ciò è stato probabilmente causato da un modello meteorologico su larga scala chiamato blocco atmosferico che può influenzare la pressione atmosferica”, ha affermato il Dott. Li. “Con la crescente frequenza del blocco atmosferico e il continuo riscaldamento regionale, si prevede che i futuri ritiri dei ghiacciai accelereranno, con conseguente maggiore perdita di massa glaciale. Ciò modificherebbe la circolazione oceanica e gli ambienti della vita marina nell’Artico”.

Le Svalbard sono uno dei luoghi che si stanno riscaldando più rapidamente sulla Terra. La bassa altitudine dei campi di ghiaccio dell’arcipelago e la posizione geografica nell’alto Atlantico settentrionale le rendono particolarmente sensibile al cambiamento climatico. Il coautore Jonathan Bamber, Professore di glaciologia presso l’Università di Bristol, ha affermato: “il distacco di ghiacciai è un processo scarsamente modellato e compreso che svolge un ruolo cruciale nella salute di un ghiacciaio. Il nostro studio fornisce preziose informazioni su cosa controlla il distacco e come risponde alle sollecitazioni climatiche in un’area in prima linea nel riscaldamento globale“.

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