Clima: materiale riciclato rende le case a prova di afa

Con il nuovo materiale, l'indice di disagio legato all'umidità potrebbe essere ridotto del 75%
MeteoWeb

Un innovativo materiale riciclato è in grado di assorbire l’elevata umidità dei giorni di afa senza dispendio di energia, rendendo case e uffici più adatti a resistere alle giornate di caldo torrido in aumento a causa del cambiamento climatico. È quanto emerge da un nuovo studio guidato dall’ETH di Zurigo e pubblicato sulla rivista Nature Communications. “La nostra soluzione – afferma Guillaume Habert, Professore di edilizia sostenibile, che ha supervisionato il progetto di ricerca dell’ETH – è adatta per spazi ad alta frequentazione per i quali i sistemi di ventilazione sono insufficienti o eccessivamente costosi”.

Habert e il suo team hanno sviluppato un materiale stampato in 3D basato su rifiuti finemente macinati delle cave di marmo. Il materiale in questione è igroscopico, vale a dire che immagazzina temporaneamente l’umidità e la rilascia in seguito quando la stanza rivestita con questo materiale viene ventilata. Nel progetto ETH, gli scienziati sono riusciti a produrre un prototipo di un componente per pareti e soffitti di 20x20cm e 4cm di spessore.

La produzione è stata effettuata tramite stampa 3D. Nel processo di stampa, la polvere di marmo è stata applicata a strati e incollata da un legante geopolimerico. Una volta realizzato il prototipo e analizzate le sue proprietà, il team di ricerca ha simulato quali risultati in concreto potrebbe ottenere.

Per la simulazione, si è ipotizzato che le pareti e il soffitto di una sala di lettura utilizzata da 15 persone in una biblioteca pubblica di Oporto, in Portogallo, fossero stati completamente rivestiti con componenti igroscopici. Ne è emerso che se la sala di lettura fosse dotata del nuovo materiale a 4cm di spessore, l’indice di disagio legato all’umidità potrebbe essere ridotto del 75% rispetto a una parete convenzionale. Se fossero stati utilizzati componenti spessi 5cm, anziché solo 4cm, l’indice di disagio sarebbe sceso fin dell’85 percento.

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