Criptovalute: dove conviene investire nel 2025? Un’analisi globale

I dati mostrano le aliquote fiscali applicate all'1 gennaio 2025 sulle plusvalenze realizzate con il trading di criptovalute
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In un momento in cui le criptovalute si stanno affermando come alternativa nel panorama finanziario globale, le politiche fiscali divergono radicalmente da un Paese all’altro. E’ quanto emerge da un nuovo studio di HelloSafe (società insurtech specializzata in assicurazioni di viaggio sul mercato italiano) che analizza la mappa globale della tassazione delle criptovalute nel mondo. I dati mostrano le aliquote fiscali applicate all’1 gennaio 2025 sulle plusvalenze realizzate con il trading di criptovalute in tutto il mondo per gli investitori individuali. Risulta che con un’esenzione per le persone fisiche, la Svizzera è uno dei circa dieci Paesi al mondo che non tassano i guadagni in criptovaluta. Diversi altri Paesi europei non tassano i guadagni in criptovaluta, tra cui Lussemburgo, Germania che offre un’esenzione per portafogli detenuti per più di un anno Cipro e Malta ed Estonia, più attraenti quindi per gli investitori.

D’altro canto, Finlandia (aliquota dal 30 al 34%), Islanda (dal 40 al 46%) e Danimarca (dal 37 al 52%) e la Germania per portafogli detenuti sotto l’anno, sono tra i Paesi che tassano maggiormente i guadagni in criptovaluta. In Italia la regola generale prevede un’aliquota fiscale fissa del 26% con un’esenzione per plusvalenze inferiori a 2.000 euro. Alcuni Paesi, come l’Arabia Saudita, non compaiono in questa mappa a causa della mancanza di un quadro legislativo chiaro sulle criptovalute. E’ quanto si legge su ‘Il Sole 24′ Ore’.

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