La Sardegna presenta un quadro pluviometrico complesso e affascinante, influenzato da fattori geografici, orografici e climatici. La distribuzione delle precipitazioni sull’isola è fortemente variabile, delineando un chiaro contrasto tra le aree costiere, le pianure interne e le zone montuose. Questo schema è tipico del clima mediterraneo, caratterizzato da una stagione secca tra maggio e settembre e una più piovosa da ottobre ad aprile.
Le precipitazioni medie annuali variano considerevolmente da una zona all’altra. Le aree costiere, in particolare quelle meridionali, sono le meno piovose, con valori medi che oscillano tra i 400 e i 600 mm. Capo Carbonara, ad esempio, detiene il record nazionale di minima piovosità con soli 266 mm annui. Nelle pianure interne, come il Campidano, le precipitazioni si attestano tra i 500 e i 600 mm annui, con città come Sassari, Oristano e Olbia che registrano valori simili. Spostandosi verso le zone collinari e pedemontane, i quantitativi annui crescono, raggiungendo i 600-800 mm, come dimostrano le medie registrate a Nuoro e Alghero.
Le aree montuose rappresentano i punti più piovosi dell’isola. I principali rilievi, come quelli del Gennargentu, Montiferru e Monte Limbara, superano frequentemente i 1000 mm di precipitazioni annuali, con valori che in alcuni casi raggiungono i 1400-1500 mm. Località come Valliciola, Correboi e Sicca d’Erba testimoniano la forte influenza orografica, che concentra le precipitazioni sui versanti esposti alle correnti umide occidentali.

Un’analisi delle anomalie pluviometriche evidenzia una chiara divisione tra il versante orientale e quello occidentale dell’isola. Recenti rilevazioni della rete Sardegna Clima APS, con 139 stazioni di monitoraggio, hanno registrato anomalie positive significative fino a 80-100 mm nelle aree nord-orientali della Gallura e dell’Ogliastra. Al contrario. Questo contrasto è attribuibile al blocco orografico esercitato dai rilievi centrali, che trattengono l’umidità portata dai venti occidentali, lasciando le aree orientali relativamente più piovose.
Oltre alla componente orografica, la circolazione atmosferica gioca un ruolo determinante. Le depressioni atlantiche, prevalenti nei mesi invernali, sono responsabili della maggior parte delle precipitazioni, in particolare tra novembre e gennaio. Tuttavia, la Sardegna è anche soggetta a una marcata variabilità interannuale, alternando periodi di siccità a eventi di precipitazioni intense.
In sintesi, il profilo pluviometrico della Sardegna riflette la complessità delle interazioni tra clima, orografia e circolazione atmosferica, delineando un’isola dove ogni zona racconta una storia unica in termini di precipitazioni.