L’uso dei farmaci anti-obesità, in particolare i GLP-1, è in forte crescita, con milioni di persone che li assumono per il trattamento del diabete, delle malattie cardiache e dell’obesità. Tuttavia, uno studio condotto dalla Washington University e dal Veterans Affairs Health Care System di St. Louis, pubblicato su Nature Medicine, mette in evidenza non solo i benefici, ma anche i rischi associati a questi farmaci.
Farmaci anti-obesità GLP-1: benefici e rischi
I GLP-1, agonisti del recettore del peptide-1 simile al glucagone, sono noti per il loro effetto positivo sul controllo glicemico e per la promozione della perdita di peso. Agiscono aumentando il senso di sazietà e rallentando lo svuotamento gastrico. Questi farmaci sono già utilizzati da un numero crescente di persone negli Stati Uniti, dove un americano su 8 li assume per la gestione di malattie come il diabete e l’obesità.
Lo studio ha coinvolto oltre 2 milioni di diabetici, analizzando i loro dati su un periodo che va dal 2017 al 2023. I risultati hanno evidenziato effetti positivi sulla salute cognitiva, come una riduzione dei disturbi neurocognitivi, inclusi l’Alzheimer e la demenza, e un miglioramento dei disturbi comportamentali, come la dipendenza da alcol, cannabis e oppioidi. Inoltre, è emerso che i farmaci GLP-1 riducono il rischio di suicidio e disturbi psicotici.
Tuttavia, non mancano i rischi. Lo studio ha confermato che l’uso di questi farmaci è associato a un aumento delle problematiche gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea, e a effetti più gravi come la gastroparesi. Inoltre, i GLP-1 sembrano aumentare il rischio di pancreatite e di danni renali, spesso senza sintomi evidenti fino a fasi avanzate.
Nonostante i benefici, i ricercatori avvertono che è fondamentale monitorare attentamente l’uso di questi farmaci, soprattutto per i pazienti con problematiche renali o pancreatiche, per evitare complicazioni gravi.