L’importanza delle relazioni sociali per la salute è ormai un dato acquisito: chi ha amici e una rete di affetti più ampia vive meglio e più a lungo. Non solo il supporto emotivo, ma anche il rafforzamento del sistema immunitario e la protezione contro malattie come cardiopatie, ictus e diabete sono tra i benefici derivanti da forti legami sociali. Al contrario, la solitudine si traduce in un aumento significativo dei rischi per la salute e in una maggiore probabilità di morte prematura.
Un recente studio anglo-cinese, pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour, conferma l’effetto protettivo delle amicizie e ne svela le cause biologiche. La ricerca, condotta da un team delle università di Cambridge (Regno Unito) e Fudan (Cina), ha identificato un set di proteine, denominate “proteine della solitudine“, che sembrano essere la chiave del problema. Secondo gli autori, “se la loro salute è peggiore, è proprio per colpa di queste ‘proteine della solitudine’ collegate ad esempio allo stress, al colesterolo alto, alla resistenza insulinica, all’aterosclerosi che porta all’infarto e perfino allo sviluppo di tumori.”
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno analizzato i campioni di sangue di oltre 42.000 adulti, di età compresa tra i 40 e i 69 anni, provenienti dalla UK Biobank. Hanno esaminato il “complesso di proteine circolanti“, noto come proteoma, per correlare i livelli di isolamento sociale e solitudine con la salute fisica. Gli scienziati hanno attribuito a ciascun partecipante un punteggio oggettivo di isolamento sociale, basato su fattori come vivere da soli, avere pochi contatti e un coinvolgimento minimo in attività di gruppo, nonché un punteggio soggettivo di solitudine, determinato dal senso di solitudine percepito.
Attraverso questo approccio, gli studiosi sono riusciti a identificare ben 175 proteine legate all’isolamento sociale e 26 associate alla solitudine, con una sovrapposizione dell’85%. Molte di queste proteine “vengono prodotte in risposta a infiammazioni, infezioni virali e come reazione immunitaria, oltre a essere correlate a malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, ictus e morte precoce”, spiegano i ricercatori. Non si sono fermati qui: utilizzando la tecnica statistica della randomizzazione mendeliana, gli scienziati hanno identificato cinque proteine specifiche per la solitudine, approfondendo così la relazione causale tra solitudine, isolamento sociale e salute.
Questo studio fornisce un’importante comprensione di come la solitudine non solo influenzi il benessere emotivo, ma incida in modo tangibile e profondo sulla salute fisica, sottolineando l’importanza delle relazioni sociali per mantenere un buon stato di salute a lungo termine.