Il caso di Leone, il gatto scuoiato vivo: l’AIDAA rilancia la taglia per trovare il colpevole 

Il comunicato dell'AIDAA sul caso dello scuoiamento e della morte del gatto Leone avvenuta nel dicembre del 2023
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“Qualcosa comincia a sgretolarsi nel muro di omertà che è stato eretto da oltre un anno attorno allo scuoiamento ed alla morte del gatto Leone avvenuta nel dicembre del 2023. Ricordiamo tutti la vicenda che tanto dolore ha provocato in tutti gli amanti degli animali e non solo. Allora ci fu un boom di manifestazioni e dichiarazioni, e la tragica vicenda del povero gatto arrivò fino in Parlamento. Oggi pare che nessuno si ricordi o voglia ricordare quel povero gatto torturato il cui corpo è ancora chiuso in una cella frigorifera in quanto ancora sotto sequestro”, è quanto si legge in una nota dell’AIDAA.

L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che da “subito aveva lanciato l’appello accompagnato da una ricompensa che sarebbe stata pagata a chi con la sua testimonianza avrebbe aiutato ad individuare e far condannare il responsabile o i responsabili delle torture che portarono alla morte di Leone rilancia la proposta: “pare che qualcosa nel muro di omertà si stia sgretolando e piste allora ritenute inattendibile possano riprendere vigore investigativo- scrivono gli animalisti di AIDAA- forse è il momento buono e noi rilanciamo la taglia sulla testa dei criminali, taglia di 4.000 euro che pagheremo a chi riuscirà con la sua testimonianza a far condannare in via definitiva il responsabile di questo crimine. Non possiamo fermarci e fare finta che non sia successo niente- scrivono ancora gli animalisti di AIDAA-altri forse hanno preferito voltare la testa da un’altra parte noi non lo faremo mai. Leone merita giustizia”. 

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