Meteo, non è grandine, ma graupel: il fenomeno invernale che sorprende sempre più spesso

La distinzione tra i due fenomeni è netta e si basa su caratteristiche fisiche ben definite. Il graupel appare come palline bianche opache, a differenza della grandine che è traslucida, lucida e ghiacciata
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La cronaca meteorologica, spesso frettolosa nell’interpretare fenomeni atmosferici, talvolta confonde graupel e grandine, contribuendo a diffondere informazioni imprecise. Questo accade soprattutto quando si osservano precipitazioni abbondanti accompagnate da accumuli significativi, scambiati erroneamente per neve o grandine. Tuttavia, il graupel, noto anche come neve tonda, è un fenomeno distinto e affascinante che merita una descrizione accurata. Uno degli errori più comuni è considerare il graupel come grandine quando le temperature al suolo sono positive, talvolta attorno ai 7 o 8°C, ritenendo che la neve non possa formarsi a tali valori. In realtà, la distinzione tra i due fenomeni è netta e si basa su caratteristiche fisiche ben definite. Il graupel appare come palline bianche opache, a differenza della grandine che è traslucida, lucida e ghiacciata. Quando cade al suolo, il graupel produce un rumore attenuato e non secco come quello della grandine, che colpisce il terreno con maggiore intensità. Inoltre, la consistenza è un elemento fondamentale per differenziarli: il graupel è comprimibile e malleabile, mentre la grandine, essendo formata da chicchi di ghiaccio solido, è impossibile da schiacciare con le dita.

Graupel neve tonda

Dal punto di vista meteorologico, il graupel è un tipo di precipitazione convettiva che si verifica quando le gocce di acqua sopraffusa si congelano attorno ai cristalli di neve. Questo processo genera le caratteristiche palline morbide e leggere che lo contraddistinguono. Sebbene non sia raro che il graupel si presenti sotto forma di rovesci intensi, ciò che lo rende peculiare è la sua capacità di imbiancare rapidamente il paesaggio, spesso creando uno scenario suggestivo e temporaneamente invernale. Accumuli significativi di graupel possono raggiungere spessori notevoli, fino a 30-40 cm negli episodi più estremi, e, sebbene la temperatura al suolo sia positiva, possono persistere a lungo prima di sciogliersi.

Questo tipo di precipitazione può rappresentare una sfida per la sicurezza, sia per i pedoni che per gli automobilisti. La sua presenza rende le superfici scivolose e, a differenza della neve tradizionale, il graupel compatto può rendere il manto stradale particolarmente insidioso.

Negli ultimi anni, il fenomeno del graupel sembra essersi fatto più frequente, un cambiamento che potrebbe essere legato all’aumento delle temperature globali. Le correnti convettive, responsabili della formazione di questo tipo di precipitazione, si verificano più frequentemente anche nei mesi invernali, poiché l’atmosfera, riscaldandosi, diventa più instabile. Questo fenomeno, un tempo considerato raro o sporadico, è oggi un’ulteriore dimostrazione delle trasformazioni climatiche in corso, che stanno modificando non solo l’intensità ma anche la tipologia dei fenomeni meteorologici.

Conoscere e distinguere il graupel dalla grandine non è solo un esercizio di precisione linguistica, ma anche una necessità per comprendere meglio i cambiamenti che stanno interessando il nostro clima e le loro conseguenze.

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