Si è spento all’età di 88 anni colui che è considerato il ‘padre’ del programma nucleare indiano, Rajagopala Chidambaram. Blasonato scienziato, era l’ex presidente della Commissione per l’energia atomica dell’India nonché ex capo consigliere scientifico del governo del Paese asiatico e uno dei massimi tecnici che guidarono il programma nucleare di Nuova Delhi. “E’ stato uno degli architetti chiave del programma nucleare (indiano) e ha dato un contributo pionieristico al rafforzamento delle capacità scientifiche e strategiche del Paese”, ha affermato il primo ministro indiano Narendra Modi in un messaggio pubblicato anche su X. “Sarà ricordato con gratitudine dall’intera nazione ei suoi sforzi ispireranno le generazioni future”, ha aggiunto Modi. “Siamo profondamente dispiaciuti per la morte dell’eminente scienziato nucleare, il dottor Rajagopala Chidambaram, che era a capo della Commissione per l’energia atomica dell’India e ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di armi strategiche“, ha confermato in un messaggio pubblicato sul suo sito social ufficiale X il ministro indiano per il dipartimento dell’energia atomica, Jitendra Singh.
Il ministro ha definito “memorabile” il ruolo di Chidambaram nelle due serie di test nucleari effettuati dall’India nel 1974 e nel 1998, nel poligono di Pokhran, nello stato desertico del Rajasthan, a ovest del paese asiatico. Secondo il canale televisivo indiano Ndtv, citando una dichiarazione del Dipartimento indiano dell’energia atomica, lo scienziato nucleare è morto ieri mattina in un ospedale della città di Bombay all’età di 88 anni.