“Noi dobbiamo essere attrezzati giuridicamente per mettere nelle condizioni il governo, nel momento in cui ci saranno gli strumenti, di avere l’autorizzazione, avere gli organi di controllo compatibili secondo le regole internazionali. È un lavoro che richiederà il tempo opportuno, 1-2 anni, il tempo necessario governerà in quel momento potrà decidere, dev’esserci poi il nuovo strumento. In questo momento non parliamo più di grandi centrali, ma di piccoli reattori, che sono però tutti ancora in fase sperimentale o di ricerca. È quindi un ragionamento che ci porterà al prossimo decennio”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervistato a SkyTG 24 Economia.
Il fotovoltaico
“Noi dobbiamo assolutamente aumentare anche i 7,5 GW di produzione fotovoltaica di quest’anno. È una progressione, se manteniamo il ritmo raggiungiamo gli 80 GW previsti dal PNIEC. Per raggiungere questo obiettivo dev’esserci una collaborazione da parte di tutti i territori, delle regioni, che hanno un obiettivo e un budget assegnato di quota da raggiungere, cercando un equilibrio tra la tutela del territorio, le esigenze di salvaguardia dell’agricoltura, dei beni monumentali e del patrimonio”, continua Gilberto Pichetto Fratin. “L’ energia fotovoltaica – ha aggiunto Pichetto – produce solo di giorno e l’eolico quando c’è vento. Noi abbiamo bisogno anche di energia di continuità, che può arrivare dall’idroelettrico. Certamente possiamo incrementarla efficientando gli impianti che abbiamo e costruendone di nuovi. Poi, guardando avanti, ci sono le nuove energie, che non sono immediate, ma che nell’arco del decennio possono darci molto: l’idrogeno e il nuovo nucleare”.