In un mondo sempre più esposto a rischi sismici, la capacità di valutare con precisione la vulnerabilità delle strutture è fondamentale per mitigare i danni durante un terremoto. Un recente studio pubblicato sull’International Journal of Disaster Risk Reduction dall’Università Politecnica di Madrid (UPM) ha introdotto una metodologia innovativa chiamata Select.FC, destinata a migliorare la selezione delle curve di fragilità sismica, strumenti essenziali per prevedere i danni a edifici e infrastrutture durante un sisma.
Le curve di fragilità sismica stimano la probabilità che le strutture subiscano danni di varia entità a seguito di un terremoto. Tuttavia, molte di queste curve sono progettate per regioni con caratteristiche geologiche e sismiche diverse da quelle delle aree di interesse, risultando in valutazioni imprecise. Il metodo Select.FC sviluppato dall’UPM risolve questo problema attraverso un indice multidimensionale che considera variabili tecniche e locali, migliorando così la precisione della valutazione del rischio.
La ricerca è stata parte di un progetto finanziato dal Fondo Adelante 2, che ha visto la collaborazione di istituzioni come l’Università della Costa Rica (UCR), INTEC della Repubblica Dominicana, e l’Università di San Carlos de Guatemala (USAC), con il supporto di esperti dell’azienda GEOLYDER SL. La metodologia è stata convalidata attraverso un incontro globale con esperti provenienti da dieci paesi, integrando un approccio noto come “Processo di terapia analitica diffusa” per ridurre la soggettività nelle analisi.
Inoltre, l’UPM sta sviluppando un’applicazione mobile che automatizzerà il processo, permettendo agli utenti di accedere rapidamente a una banca dati di curve di fragilità sismica e scegliere quella più adeguata per studi di vulnerabilità. Questo approccio innovativo aiuterà a migliorare la gestione dei rischi sismici, ottimizzando le risorse e contribuendo a salvaguardare vite e proprietà.