Nel 2025 la Serbia “dovrebbe iniziare la costruzione” di un oleodotto verso l’Ungheria. Lo ha dichiarato il ministro serbo dell’energia, Dubravka Djedovic Handanovic, secondo quanto riportano i media nazionali. La costruzione di una seconda modalità di rifornimento si rivela tanto più importante se si considera che la compagnia petrolifera serba Nis rischia di essere sottoposta a sanzioni dagli Stati Uniti a causa della sua proprietà di maggioranza in mano a Gazprom. Il gasdotto dovrebbe essere completato, secondo i piani, entro il 2027 e il valore dell’investimento è stimato in circa 150 milioni di euro. La lunghezza dell’oleodotto è di 128 chilometri e la capacità sarà di circa cinque milioni di tonnellate di petrolio all’anno.
L’interruzione del transito del gas russo in Ucraina
L’interruzione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina non ha alcun effetto sulle forniture. La Serbia, ha spiegato Djedovic, non viene rifornita attraverso quella direttrice, ma attraverso il ramo del Turkish Stream che attraversa la regione dei Balcani. La cosa più importante per la Serbia, ha ancora osservato, è avere sufficienti riserve energetiche e una stabilità dei prezzi nonostante la complessa situazione geopolitica. “E’ possibile che il mercato in Europa subisca alcune conseguenze, e noi cercheremo di evitare che (queste conseguenze) si estendano alla Serbia”, ha sottolineato il ministro.