Un nuovo sistema per studiare l’atmosfera: Jaguar-Das rivela le dinamiche della mesosfera e della termosfera

Il sistema Jaguar-Das integra dati osservazionali raccolti per quasi 20 anni con sofisticati modelli numerici
MeteoWeb

Un’importante innovazione nella ricerca atmosferica è stata raggiunta grazie a uno studio dell’Università di Tokyo, recentemente pubblicato su Progress in Earth and Planetary Science. I ricercatori hanno sviluppato un avanzato sistema di assimilazione dati, chiamato Jaguar-Das, che promette di rivoluzionare la nostra comprensione della circolazione atmosferica e delle interazioni tra lo Spazio e l’atmosfera terrestre.

Il sistema Jaguar-Das integra dati osservazionali raccolti per quasi 20 anni con sofisticati modelli numerici, offrendo per la prima volta un set di dati che copre l’intera atmosfera, dal suolo fino ai confini inferiori dello Spazio, circa 110 km sopra la superficie terrestre. Questo approccio multidimensionale permette di studiare l’atmosfera in modo innovativo, con l’auspicio di migliorare le previsioni meteorologiche stagionali e la modellazione climatica globale. In particolare, i ricercatori si concentrano sulla regione tra 50 km e 110 km di altitudine, nota come “ignorosfera”, un’area difficilmente esplorabile con i metodi tradizionali.

Questa fascia atmosferica, troppo alta per i palloni meteorologici e troppo bassa per i satelliti, ha da sempre rappresentato un mistero per gli scienziati. Tuttavia, è fondamentale per comprendere fenomeni come le maree atmosferiche globali e le onde gravitazionali, che influenzano temperature e venti. Inoltre, la regione svolge un ruolo cruciale nell’intensificare l’impatto degli eventi meteorologici spaziali, un aspetto di crescente importanza con l’avanzare delle tecnologie satellitari.

Il set di dati, chiamato Jawara (Jaguar-Das Whole neutral Atmosphere Reanalysis), fornisce un’analisi dettagliata della circolazione atmosferica generale e della struttura gerarchica delle onde e dei vortici nelle aree mesosferiche e termosferiche inferiori. Secondo il professor Kaoru Sato, questo studio non solo migliorerà la nostra capacità di rispondere ai cambiamenti climatici, ma estenderà anche la durata delle previsioni stagionali, fondamentale per la pianificazione a lungo termine.

Inoltre, i dati resi pubblici permetteranno la collaborazione internazionale con scienziati spaziali per esplorare le interazioni tra atmosfera e Spazio, offrendo nuove opportunità per comprendere fenomeni come la formazione delle nubi più alte e le dinamiche della ionosfera. Questi sviluppi potrebbero avere un impatto significativo nella preparazione e risposta a eventi estremi legati al cambiamento climatico e alle tempeste spaziali.

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