USA, dopo Los Angeles anche Yellowstone a rischio incendi

Gli autori di un nuovo studio hanno utilizzato un modello di classificazione forestale casuale per mappare la distribuzione degli alberi morti in tutto Yellowstone
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Il rischio di incendi nello Yellowstone National Park, una delle meraviglie ambientali degli USA, è considerevolmente cresciuto a causa della perdurante presenza di diversi alberi morti non abbattuti. È quanto emerge da uno studio guidato dall’Università del Wyoming e pubblicato su Forest Ecosystems. Gli alberi morti, in particolare quelli che rimangono in piedi, rappresentano un rischio significativo di incendio. Questi alberi, spesso uccisi da parassiti, malattie e cambiamenti climatici, creano una grande quantità di materiale secco e combustibile. Con l’aumento delle temperature e l’intensificarsi della siccità, questo combustibile potrebbe alimentare fuochi disastrosi come quelli di Los Angeles.

Gli autori del nuovo studio hanno utilizzato un modello di classificazione forestale casuale, una potente tecnica di apprendimento automatico, per mappare la distribuzione degli alberi morti in tutto Yellowstone. Hanno combinato dati del National Ecological Observatory Network (NEON) e immagini satellitari, che hanno fornito informazioni sull’altezza della chioma, sulla copertura vegetale e sulla salute degli alberi. I loro risultati hanno rivelato che circa il 40% del parco sta sperimentando livelli da moderati ad alti di mortalità degli alberi. Lo studio ha anche mostrato un significativo raggruppamento di questi alberi, specialmente nelle aree colpite da incendi passati, che potrebbero portare a incendi futuri più gravi.

Lo studio ha anche valutato la vulnerabilità delle infrastrutture del parco, esaminando la vicinanza delle maggiori concentrazioni di alberi morti a strade, sentieri, edifici e fonti d’acqua. I ricercatori hanno scoperto che le aree vicine agli ingressi del parco e ai siti più popolari sono le più vulnerabili, mentre i grandi ma meno densi gruppi di alberi morti nel nord-est e nel sud presentano un rischio minore.

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