Un violento terremoto magnitudo 7.6 ha scosso il Mar dei Caraibi a Sud delle Isole Cayman alle 23:23 UTC, secondo quanto riportato dal Servizio Geologico degli Stati Uniti (USGS). La scossa, che si è verificata alle 18:23 ora locale, ha avuto epicentro a circa 209 km a Sud-Sud/Ovest di George Town, nelle Isole Cayman, e una profondità di 10 km.
Il terremoto nei Caraibi e l’allerta tsunami
In seguito alla scossa, diverse isole e paesi della regione hanno lanciato l’allerta tsunami, esortando le persone lungo le zone costiere a spostarsi verso l’interno e a raggiungere aree più elevate. Tuttavia, in molte località gli allarmi sono stati successivamente revocati.
Il Pacific Tsunami Warning Center (PTWC) ha escluso la possibilità di un allarme per il territorio continentale degli Stati Uniti, ma ha inizialmente emesso un avviso per Porto Rico e le Isole Vergini americane. Tale allerta è stata poi cancellata, riportando una situazione di normalità.
Le autorità delle Isole Cayman, tramite l’agenzia locale per la gestione dei rischi, hanno invitato i residenti delle zone costiere a spostarsi nell’entroterra e a posizionarsi in luoghi più elevati. Si prevedevano onde di altezza compresa tra 0,3 e 1 metro. Tuttavia, poco dopo, il governo ha dichiarato la fine dell’allerta tramite un annuncio sui social media ufficiali.
A Porto Rico, il governatore Jenniffer González Colón ha dichiarato di essere in contatto con le agenzie di emergenza in seguito all’avviso di tsunami, senza però consigliare una vera e propria evacuazione. Nonostante ciò, nelle zone nordoccidentali dell’isola, il suono delle sirene ha spinto molte persone a lasciare le aree costiere, causando ingorghi stradali e momenti di tensione, come riportato dai media locali.
Anche il governo della Repubblica Dominicana ha inizialmente emesso un’allerta tsunami, raccomandando ai cittadini lungo la costa di spostarsi in aree sopra i 20 metri di altitudine e almeno2 km all’interno. Tuttavia, l’allarme è stato poi ritirato senza segnalazioni di particolari danni.
Le autorità dell’Honduras hanno riferito di non aver ricevuto segnalazioni immediate di danni, ma hanno comunque invitato i residenti a mantenersi lontani dalle spiagge. Anche il governo cubano ha richiesto l’evacuazione temporanea delle zone costiere, sulla base delle previsioni della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), che indicavano la possibilità di onde tsunami alte tra 1 e 3 metri sopra il normale livello della marea in alcune aree di Cuba.
Implicazioni geologiche e rischi nella regione caraibica
L’evento sismico di sabato evidenzia l’attività geologica complessa della regione caraibica, situata lungo la zona di subduzione tra la placca caraibica e la placca nordamericana. La zona è caratterizzata da frequenti movimenti tettonici che possono generare sia terremoti di elevata magnitudo sia possibili tsunami.
I terremoti con epicentro sottomarino, come quello avvenuto nelle scorse ore, presentano un rischio maggiore di generare onde di tsunami, specialmente quando avvengono a profondità ridotte. In questo caso, nonostante il forte sisma, le condizioni del fondale marino e la distribuzione dell’energia sismica hanno evitato conseguenze gravi per le popolazioni costiere.



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