Imminente spedizione scientifica al ghiacciaio Pine Island, dove sta per staccarsi un iceberg delle dimensioni di New York

MeteoWeb

Un team internazionale di ricercatori finanziati dalla NASA e dalla National Science Foundation (NSF) si recherà il prossimo mese in uno dei luoghi più attivi, remoti e difficili dell’Antartide per determinare come i cambiamenti nelle acque circolanti sotto una coltre di ghiaccio ne stiano causando uno scioglimento anticipato. La spedizione scientifica sarà la più ampia mai realizzata sul ghiacciaio Pine Island, il luogo in cui sta per staccarsi un iceberg delle dimensioni di New York. Si tratta dell’area del continente ghiacciato che affascina e impegna la maggior parte degli scienziati per il suo potenziale pericolo di causare un rapido aumento del livello del mare. Misurazioni satellitari hanno mostrato che in quest’area i ghiacciai circostanti si stanno assottigliando, sollevando la possibilità che il ghiaccio possa fluire rapidamente verso il mare. Il gruppo multidisciplinare di 13 scienziati, guidati da Robert Bindschadler, glaciologo emerito del NASA Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, partirà dalla stazione di McMurdo in Antartide a metà Dicembre e per sei settimane vivrà sulla piattaforma di ghiaccio. Durante il soggiorno, si utilizzerà una combinazione tra strumenti tradizionali e nuovi sofisticati strumenti oceanografici per misurare la forma della cavità sotto la banchisa e per determinare come i ruscelli d’acqua oceanica calda che penetrano, possano muoversi verso il fondo del ghiacciaio sino a fondere il ghiaccio sottostante. “Il progetto mira a determinare le cause per cui il Pine Island Glacier abbia iniziato a scorrere più rapidamente e scaricato una maggiore quantità di ghiaccio nell’oceano“, ha affermato Scott Borg, direttore della divisione NSF di Scienze Antartide, il gruppo che coordina tutte le ricerche Usa in Antartide . “Questo potrebbe avere un impatto significativo sul livello globale del mare nel corso del secolo a venire.” Gli scienziati hanno determinato l’interazione del vento, dell’acqua e del ghiaccio e si è notato come raffiche sempre più forti di venti occidentali spingano le acque di superficie fredde lontane dal continente, consentendo alle acque più calde, che normalmente si librano a profondità al di sotto della piattaforma continentale, di salire. Le acque calde e salate fondono quella fresca del ghiacciaio, creando una miscela più leggera che sorge lungo la parte inferiore della mensola di ghiaccio e torna in pieno Oceano. Man mano che il ghiaccio tenda a sciogliersi, gli scienziati cercano di scoprire in che modo si possano migliorare le proiezioni di come i ghiacciai tenderanno a contribuire al livello globale degli oceani. Nel gennaio del 2008, Bindschadler fu la prima persona a mettere piede su questo angolo isolato dell’Antartide.

Pine Glacier Islands

Gli scienziati avevano messo in dubbio la possibilità di raggiungere questo sperduto angolo di mondo, così Bindschadler utilizzò le immagini satellitari per individuare una zona dove gli elicotteri potessero atterrare in sicurezza, considerando tutte le strumentazioni da utilizzare e che caricavano il mezzo. Gli studi possono essere compiuti soltanto effettuando misure dirette del luogo, nonostante le difficoltà oggettive che il sito comporti. La questione di come e perché si stia sciogliendo è ancora più urgente di quanto lo fosse quando ci siamo proposti il progetto più di cinque anni fa”, dicono i ricercatori. Il team utilizzerà una trivella per fare un buco attraverso la piattaforma di ghiaccio sino ad arrivare al mare. Successivamente invieranno una telecamera nella cavità per osservare l’interno della banchisa a analizzare il fondale marino che giace a 500 metri sotto il ghiaccio. Poi sarà la volta degli strumenti forniti dall’oceanografo Tim Stanton della Naval Postgraduate School di Monterey, in California, che attraverso lo strumento principale, chiamato profiler, si muoverà su e giù un cavo fissato al fondo marino per misurazioni di temperatura, della salinità e delle correnti a circa 3 metri sotto il ghiaccio, poco sopra i fondali marini. Un secondo foro sosterrà uno strumento simile fissato ad un palo attaccato alla parte inferiore della mensola di ghiaccio. Questo strumento misura come lo scambio di ghiaccio riscaldi l’acqua. Il team inserirà inoltre una stringa di 16 sensori di temperatura per misurare come il calore si trasmetta velocemente verso l’alto attraverso il ghiaccio, quando acqua più mite entra nella cavità dell’oceano. Sridhar Anandakrishnan, un geofisico presso la Pennsylvania State University di University Park, in Pennsylvania, studierà la forma della cavità oceanica e le proprietà della roccia sotto il ghiaccio del ghiacciaio di Pine Island Glacier, attraverso una tecnica chiamata sismologia riflettente, che coinvolge la generazione di onde di energia facendo esplodere piccole cariche e colpendo il ghiaccio con degli strumenti molto simili ai martelli. Le misure saranno prese in circa tre dozzine di punti utilizzando gli elicotteri per spostarsi da un luogo all’altro.

Condividi