Facebook: Zuckerberg dichiara guerra alle bufale

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Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, dichiara guerra alle bufale sul suo profilo, dal quale ha presentato il nuovo servizio che permetterà agli utenti di segnalare le notizie considerate false. “Abbiamo la responsabilità di assicurarci che Facebook abbia il miglior impatto possibile sul mondo, questo aggiornamento e’ solo uno di tanti passi avanti”, scrive il numero uno di Menlo Park, “Facebook è un genere di piattaforma diversa da qualunque cosa l’abbia preceduta. Ritengo Facebook una compagnia tecnologica ma riconosco che abbiamo una responsabilità maggiore della semplice fornitura della tecnologia attraverso la quale scorre l’informazione”, prosegue il giovane top manager, “sebbene non scriviamo le notizie che leggete e condividete, riconosciamo che siamo qualcosa di più di un semplice distributore di notizie”.

Facebook: Zuckerberg, il futuro? è la telepatia“Siamo una sorta di nuova piattaforma per il discorso pubblico e ciò significa che abbiamo un nuovo genere di responsabilità nel rendere le persone in grado di avere le conversazioni più significative possibili e di costruire uno spazio dove la gente possa essere informata”, ha aggiunto Zuckerberg, che ha poi descritto il funzionamento del servizio, già spiegato poco prima dal suo vice Adam Mosseri. In sintesi verrà inserito un pulsante che permetterà agli utenti di segnalare una notizia come falsa. Le segnalazioni verranno quindi elaborate da organizzazioni dedicate al fact-checking in linea con l’International Fact Checking Code of Principle stilato dal Poynter Institute. Se le organizzazioni la riterranno effettivamente una notizia falsa, il post sarà segnalato come controverso e accompagnato da un articolo che spiega il perché.

bufala“Queste misure ci consentiranno di rendere meno redditizio lo spargere disinformazione per quegli ‘spammer’ che fanno soldi consentendo alle persone che visitano i loro visiti”, aggiunge Zuckerberg, “e useremo anche il pugno duro nei confronti degli ‘spammer’ che si travestono da testate giornalistiche molto conosciute. Quest’ultimo è un punto molto importante. Come è noto a chiunque abbia un profilo Facebook, molte pagine contenenti ‘bufale’, adottano nomi molto simili a quelli di giornali famosi e i presunti intenti satirici si scontrano spesso con una realtà fatta di disinformazione pura e semplice diffusa per attirare ‘clic’ cavalcando i temi caldi dell’attualità.”

Nelle scorse settimane Zuckerberg era stato accusato di non aver fatto abbastanza per combattere le bufale che, secondo i sostenitori di Hillary Clinton, avrebbero favorito la vittoria di Donald Trump alle presidenziali Usa. Il leader di Facebook aveva replicato che le notizie false non solo non avevano influenzato il voto ma erano state diffuse da entrambi gli schieramenti. La campagna elettorale americana era stata solo la punta di un iceberg sul quale Menlo Park è stato costretto a operare una profonda riflessione, soprattutto in merito facebook slideshowal proprio ruolo. “Non siamo una news company“, si era schermito Zuckerberg nei giorni passati. Ma nemmeno una semplice compagnia tecnologica. Il post di oggi segna un momento importante della storia di internet: il pieno riconoscimento da parte del suo fondatore del ruolo colossale che ha nel dibattito pubblico planetario uno strumento come Facebook, un agorà virtuale da 1,8 miliardi di utenti dove si forma la visione del mondo di centinaia di milioni di persone. E da grandi poteri derivano sempre grandi responsabilità.

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