Incendi, Avenali: “Con il rogo di Castel Fusano abbiamo perso un patrimonio ambientale importantissimo”

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“Del rogo della pineta di Castel Fusano si potrebbe parlare di ‘cronaca di un disastro annunciato’, se non fosse che il disastro è doloroso, devastante. Una ferita che rimarrà aperta per tantissimi anni: una decina per poter rivedere una macchia mediterranea rigogliosa di ginepri, lentischi, ligustri, biancospino, mirto, ma ce ne vorranno almeno 30 – 40 per fare ricrescere quel tratto di pineta distrutta dalle fiamme. Per non parlare della fauna distrutta: picchi, merli, tortore, civette, allocchi, aironi e ricci, istrici, cinghiali, faine, donnole”.

Così in una nota Cristiana Avenali, consigliera del Pd della Regione Lazio e componente della Commissione Ambiente. ”Un disastro annunciato, dicevo. Già nel 2000 un incendio devastante distrusse più di 300 degli oltre mille ettari della più vasta area di verde pubblico di Roma. E già da allora sarebbero dovute essere messe in campo azioni di prevenzione, di controllo, di tutela; ma niente di tutto ciò è avvenuto; anzi, ad oggi il Comune di Roma, che ne ha la diretta competenza, non ha ancora nemmeno nominato un responsabile della Protezione Civile”, prosegue la consigliera.

”Il ripetersi di questi fenomeni -prosegue Avenali- oltre alla situazione di grave siccità che ha colpito il Lazio in questi mesi, non può non essere legata all’abbandono del territorio ed alla situazione di degrado in cui versa da tempo la Riserva naturale statale del litorale romano. Un’area che dovrebbe essere protetta e tutelata e che invece diventata terra di nessuno, dove disperati si accampano e vivono in condizioni disumane. E dove l’opera dolosa di chi vuole speculare è agevolata dall’abbandono del territorio”.

”Solo poche settimane fà Legambiente, presentando il dossier sugli Ecoreati -continua Avenali- metteva in guardia sul proliferare dell’opera da parte di ecomafie e piromani, aggravata dal caldo torrido e dalla siccità, e che poteva essere affrontata per tempo con efficaci attività di prevenzione, con una sinergia forte e un impegno effettivo da parte di tutti i diversi attori che hanno un ruolo nella prevenzione degli INCENDI, sia nazionale che territoriale, con un rafforzamento di mezzi e risorse per la Protezione Civile, che da settimane sta lavorando in un’azione incessante, insieme ai Vigili del Fuoco, ai volontari, alle forze dell’ordine, cercando di limitare i danni dei numerosi roghi che stanno divampando in tutta il Lazio”.

”Bene ha fatto il presidente Zingaretti -sottolinea- a chiedere lo stato di emergenza al Governo per via dei numerosi INCENDI che, anche oggi, hanno devastato la regione, nonostante a Castel Fusano siano intervenuti contemporaneamente fino a sette mezzi aerei: quattro elicotteri regionali (che hanno già fatto oltre 780 ore di intervento, rispetto alle 46 dello scorso anno), e tre mezzi della flotta di Stato, di cui due Canadair. In azione anche sei autobotti e 20 squadre”.

‘Così come bene fa a mettere in campo azioni che portino alla loro prevenzione -dice Avenali- come il bando presentato alcuni giorni fa che riguardava misure di sostegno verso i gestori, pubblici e privati, di superfici forestali, attraverso concessioni di aiuti a fondo perduto, per sostenere costi per la creazione/manutenzione di infrastrutture di protezione, come piste tagliafuoco o punti di approvvigionamento idrico, e attività di prevenzione e monitoraggio contro gli INCENDI boschivi e altri pericoli naturali”.

”Ma soprattutto -conclude- bisogna pensare ad una politica di adattamento ai cambiamenti climatici, attraverso adeguate azioni di migliore gestione delle risorse. Perché se l’azione dei piromani può venir fermata, individuandoli e arrestandoli grazie all’applicazione della legge sugli Ecoreati, i cambiamenti climatici, che portano con loro siccità o inondazioni, vanno affrontati con politiche definite, lungimiranti e innovative”.

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