Uragano Maria, Porto Rico in ginocchio: si rischia “il genocidio, qui stiamo morendo”

MeteoWeb

Se non arriveranno aiuti al più presto, a Porto Rico si rischia il genocidio, gli Stati Uniti facciano qualcosa. L’allarme, unito all’appello diretto a Donald Trump, è stato lanciato dal sindaco della capitale San Juan, Carmen Yulin Cruz, secondo cui, dopo il passaggio degli uragani Irma e Maria, se non arriveranno acqua e generi alimentari “assisteremo a qualcosa vicino al genocidio“. “Qui stiamo morendo – ha detto la Cruz, con le lacrime agli occhi – Non riusciamo a immaginare che la più grande nazione al mondo non possa rivolvere i problemi logistici per una piccola isola di 160 chilometri quadrati per poco meno di 60. Aiutateci, mayday, siamo in difficoltà“.
Quindi il sindaco della capitale si è rivolta direttamente al presidente: “Signor Trump, la sto implorando di prendersi carico della cosa e di salvare delle vite. Dopo tutto, questo è uno dei principi fondanti degli Stati Uniti d’America. Altrimenti il mondo vedrà che siamo trattati non come cittadini di serie B ma come animali di cui disporre. Quando è troppo è troppo“.
Ieri, Trump, rispondendo alle critiche rivolte all’amministrazione Trump per non aver fornito al territorio Usa aiuti con la stessa velocità ed efficacia che è stata dimostrata in Texas, Florida, aveva detto che portare aiuti a Porto Rico devastata dall’urgano Maria è molto complicato perché “è un’isola circondata dall’acqua, dall’acqua dell’Oceano“.
Parlando poi della ricostruzione “massiccia” che sarà necessaria nell’isola, il presidente aveva sottolineato che un’altra difficoltà è costituita dall’enorme debito che ha il governo portoricano. “In ultima analisi il governo di Porto Rico dovrà lavorare con noi per determinare come questa massiccia ricostruzione sarà finanziata – ha detto riferendosi al debito di 70 miliardi di dollari – e quello che dovremmo fare con l’enorme debito già esistente“.

Condividi