Università e alimentazione: alla scoperta delle etichette per comprendere la reale qualità dei cibi

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Etichette, qualità del cibo e corretta informazione ai consumatori. Sono questi i temi sviluppati nel volume ”Aware Food Choices: Bridging the Gap Between Consumer Knowledge About Nutritional Requirements and Nutritional Information” appena pubblicato dalla Springer di cui sono autrici la professoressa Angela Tarabella e la dottoressa Barbara Burchi del dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa. ”Il consumatore è da sempre l’anello debole della catena alimentare, e il nostro auspicio è che arrivi a compiere scelte di acquisto più razionali e meno influenzabili dai messaggi innovativi dell’industria alimentare”, ha spiegato Angela Tarabella che da anni si occupa di questi temi anche come direttrice del master in “Food Quality Management and Communication” (http://masterfoodmanagement.ec.unipi.it/) di cui a novembre partirà la seconda edizione.

Il volume ”Aware Food Choices” – in italiano ”Scelte alimentari consapevoli” – si inserisce nel dibattito internazionale incentrato sulla necessità di colmare il divario tra la conoscenza del consumatore sui principi nutrizionali e il sistema di etichettatura attualmente in vigore. ‘‘Ci siamo particolarmente soffermate sui modelli di etichettatura europea e statunitense per evidenziarne le principali caratteristiche, le differenze e limiti informativi – ha specificato Angela Tarabella – e alla luce dei recenti sviluppi nella letteratura internazionale, abbiamo anche analizzano le nuove proposte di etichettatura alimentare per rendere più immediata e semplice la lettura e la comprensione della qualità degli alimenti”.

Negli ultimi anni infatti sono comparsi sulla nostra tavola cibi sempre più complessi ed elaborati veicolati da messaggi promozionali volti a decantarne peculiarità salutistiche. Rispetto a questa evoluzione, lo studio mette in luce come le scelte dei consumatori non sempre rispondano alle reali necessità di una dieta ideale, ma siano piuttosto basate sui condizionamenti più vari – familiari, mediatici, di emulazione, di stile di vita, di ricerca del benessere e dell’immagine. ”Familiarizzare con concetti come fabbisogno energetico, dispendio e apporto non è sempre facile – conclude la professoressa Tarabella – e per questo pensiamo che il libro possa essere un valido supporto e aiuto per gli studiosi del settore”.

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