Ormai l’ondata green è inarrestabile, si è diffusa cambiando lo stile di vita delle nuove generazioni e contagiando tutti i settori: il cibo con il mangiare etico e consapevole, la natura e l’ambiente con km 0 e biologico e gli animali. Il cibo healthy è uno dei fenomeni predominanti di questi ultimi anni, con la diffusione di un’alimentazione consapevole tesa al benessere. Il numero dei vegetariani e vegani sta crescendo esponenzialmente generando un nuovo mercato nel food, dalla grande distribuzione ai ristoranti e persino nella consegna del cibo a domicilio, dove secondo l’ultimo report di Just Eat gli ordini on line di piatti vegetariani e vegani sono cresciuti dell’86% anche per l’ora di pranzo. Milano, Roma e Firenze sono le città italiane più vegan, mentre la sindaca Chiara Appendino vorrebbe fare diventare Torino la prima città vegana d’Italia promuovendo quel tipo di alimentazione ossia “una dieta ricca di frutta e verdura secondo una scelta alimentare statisticamente piu’ sostenibile, etica e salutare di un regime alimentare non controllato”.
Niente di paragonabile a Tel Aviv, capitale mondiale del veganesimo, la città con la più alta percentuale di vegani al mondo: il 5 % della popolazione. E proprio dalla “Big Orange” arriva Harel Zakaim, chef del primo ristorante completamente vegano di Israele, aperto nel 2013, incontrato a Roma in occasione di Gusto Kosher 2016 (domani nel quartiere ebraico della capitale) che propone una cucina che abbraccia i sapori e i colori delle sue radici persiane, in un’interpretazione vegana. ”Quattro anni fa sono diventato vegano. Prima lavoravo come macellaio per Eyal Shani, uno degli chef d’Israele piu’ noti. Mi piaceva lavorare la carne, c’e’ qualcosa di molto provocante e forte. Mi piaceva tagliarla, cucinarla, mangiarla. Poi i motivi per cui ho scelto di non mangiare animali sono stati piu’ forti e piu’ validi del piacere che mi viene dal mangiare prodotti animali e sono piu’ felice da vegano. Sono cresciuto insieme al movimento vegano in Israele che in 5 anni e’ diventato importante. Poi ho aperto un ristorante nel cuore di Tel Aviv. Ha avuto enorme successo. Da quel momento e’ stato un incredibile contagio in citta”’. Il sito web americano per gli amanti della buona cucina The Daily Meal ha nominato Tel Aviv migliore meta per i viaggiatori vegan: oltre 400 ristoranti vegan-friendly. Zakaim, guest chef a Gusto Kosher, fa una cucina in cui il vegetariano si sposa con le rigide e numerose regole dell’alimentazione ebraica, la kasherut. ”Il vegano parte avvantaggiato: le regole che riguardano carne, latticini ad esempio, non lo riguardano e anche le verdure a disposizione sono gia’ in commercio con la certificazione kosher’‘, dice Zakaim, tentando di spiegare perché a Tel Aviv ci sia la massima concentrazione di vegani al mondo. Una seconda possibile spiegazione ”e’ nell’assenza di una vera cucina ebraica che invece recepisce tutte le cucine di provenienza e dunque e’ libera dalle tradizione, pronta a cambiare”.