Slitta a domani la presentazione da parte del governo dell’emendamento al decreto terremoto con cui si fa confluire nel testo il secondo decreto legge terremoto, approvato dal cdm il 4 novembre scorso, dopo la seconda scossa in Centro Italia. E’ quanto emerge dalla riunione della commissione che ha proseguito oggi l’esame del provvedimento e che registrato l’incardinamento del secondo decreto legge, rendendo possibile la discussione generale su entrambi i provvedimenti. Il clima commissione è molto positivo, come ha sottolineato il relatore, Silvio Lai del Pd, che ha sottolineato come “le richieste da parte delle varie forze politiche sono molto ragionevoli e l’intento è quello di portare il provvedimento alla più ampia condivisione. Sono molto ottimista”.
A determinare il rinvio è stata la richiesta, avanzata dalle forze soprattutto dell’opposizione ma non solo di una definizione più chiara e completa del cratere dei comuni colpiti e danneggiati dal sisma. “Il secondo decreto terremoto attribuisce il compito di definire il cratere, ampliandolo rispetto alla definizione fatta dal primo dl, al commissario Errani. – ha spiegato Lai – La richiesta è quella di definire più chiaramente il suo perimetro, da parte del governo e del Parlamento, alleggerendo da tale responsabilità il commissario. Vediamo come far fronte a tale istanza in modo da indicare con una certa chiarezza l’estensione del cratere entro l’approvazione del provvedimento, nei prossimi giorni”.
Stasera i lavori della commissione proseguiranno con l’esame delle inammissibilità degli emendamenti, che complessivamente ammontano a 550. “Ma in proposito non ci sono molti problemi – ha sottolineato il relatore – in quanto delle 550 proposte di modifica presentate circa 200-250 sono sovrapponibili e 300 emendamenti non sono un numero particolarmente elevato“.
Domani si dovrebbe fissare il termine per la presentazione dei subemendamenti e proseguire con la fase di illustrazione e voto degli emendamenti, che dovrebbe concludersi entro martedì mattina della prossima settimana,in quanto il provvedimento è incardinato per l’aula di Palazzo Madama nella seduta pomeridiana di martedì, 22 novembre. Oltre alla questione del perimetro del cratere il senatore Fi, Remigio Ceroni ha tenuto a rimarcare la questione delle risorse stanziate: “In realtà ammontano a un cinquantesimo di quelle effettivamente necessarie. Noi abbiamo avanzato due richieste in particolare: l’inclusione di tutte le partite Iva nell’accesso ai contributi previsti, e che per l’aspetto abitativo si proceda all’acquisto degli appartamenti invenduti e agibili nell’area del cratere. Si tratta di circa 5 mila abitazioni subito disponibili per la popolazione. Una volta che sarà rientrata nelle proprie case gli appartamenti potranno essere utilizzati come edilizia popolare. E’ un modo efficiente e intelligente di procedere e di non sperperare le risorse”.