“La Regione ha costituito nella seconda metà di dicembre un gruppo apposito per il monitoraggio delle meningiti. Il Gruppo è costituito dal Gruppo tecnico Scientifico della Rete di Malattie Infettive (Ippolito-Spallanzani, Di Lallo-Regione Lazio, Cauda-Cattolica, Vullo-Sapienza) integrato dal Prof. Villari dell’Universita’ la Sapienza. Il gruppo si e’ riunito alle ore 15 del 2 gennaio 2017. Ha preso atto dei dati prodotti dal SERESMI ed aggiornati alle ore 14 del 2 gennaio. Non ha rilevato nel 2016 incrementi di casi di meningite rispetto al periodo precedente (2001-2015)”.
E’ quanto si legge in una nota della Regione Lazio. “Nel 2016 sono stati segnalati in tutta le Regione 19 casi di meningite meningococcica (pari a 3,2 casi per milione di abitanti), rispetto ai 25 casi nel 2015. L’incidenza di questo tipo di meningite è sostanzialmente sovrapponibile a quello dell’intero Paese (dati Istituto Superiore di Sanita’). Non esistono al momento motivi di allarme, ne’ necessita’ di interventi straordinari diversi dai protocolli vaccinali previsti nella regione“, continua la nota che chiarisce come le Aziende Sanitarie Locali abbiano “già provveduto agli interventi necessari in tutti i casi che si sono finora verificati“.
Nella nota si precisa, inoltre, che “non tutte le forme di meningite necessitano di interventi profilattici, che si applicano solo ai casi di microrganismi per i quali è possibile la trasmissione da persona a persona, e sempre solo a seguito di contatti ravvicinati (sotto il metro di distanza) e prolungati nel tempo. La Regione continuerà a mantenere il livello di attenzione elevato attraverso il Servizio Regionale di Sorveglianza delle Malattie Infettive”.