Accadde oggi: nel 1945 l’operazione Meetinghouse, il bombardamento Usa su Tokyo che uccise oltre 100 mila civili

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L’Operazione Meetinghouse, messa in atto il 10 marzo 1945, è stato il più duro bombardamento statunitense su Tokyo che ha provocato la distruzione di 267.000 edifici, pari al 25% della città, uccidendo quasi 100.000 persone. In generale i bombardamenti di Tokyo avvennero nel corso della seconda guerra mondiale dal 1942 all’estate del 1945 e furono condotti esclusivamente dalle forze aeree statunitensi. Provocarono devastazioni ingenti alla capitale nipponica e centinaia di migliaia di morti.

BOMBARDAMENTO TOKYOL’episodio avvenuto nella notte tra il 9 e il 10, in particolare, fu paragonabile ad una tempesta di fuoco che investì Tokyo. 234 bombardieri B-32 rovesciarono sulla città 1.665 tonnellate di bombe incendiarie a cluster, bombe al magnesio, bombe al fosforo bianco antesignane del napalm. L’effetto fu devastante e vennero distrutti circa 41 km² della città, e  si contarono oltre 72.489 civili giapponesi. Il coinvolgimento della popolazione civile, che in Europa si cercò in tutti i modi di evitare, venne ignorato in estremo Oriente. La prima città colpita fu Kobe, il 3 febbraio 1945; fu poi il turno di Tokyo, colpita a più riprese.

Per ottenere il maggior effetto ai danni della popolazione civile, il generale USA Curtis LeMay, comandante del XXI Comando Bombardieri di stanza nelle Marianne, decise di far operare i bombardieri a quote medio basse, di notte e con un carico bellico prevalentemente incendiario, dato che le città giapponesi erano largamente costruite con legno e carta, ovvero materiale altamente combustibile. Inoltre la difesa aerea giapponese era inefficace contro i B29 che volavano a velocità pari a quelle dei caccia giapponesi ed inoltre erano pesantemente armati e corazzati: praticamente irraggiungibili.

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