Il prossimo 22 marzo a Pisa sarà possibile visitare la mostra “Uomo virtuale, la fisica esplora il corpo” dedicata all’esplorazione del corpo umano e alle tecnologie che, nate dalla ricerca in fisica fondamentale, hanno permesso di scrutare l’essere umano attraverso immagini digitali che hanno cambiato per sempre la medicina. Dall’imaging si passa poi all’adroterapia, dai big data alle neuroscienze, dalla bionica alla medicina personalizzata. Il corpo umano viene dunque esplorato per essere curato, avvicinandosi così al sogno di un uomo virtuale in grado di vincere le sue battaglie contro il tempo.
La mostra a cura dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e promossa da Fondazione Palazzo Blu è realizzata con il sostegno di Assobiomedica in collaborazione con Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa, Associazione “La Nuova Limonaia”, Cnr Area della Ricerca di Pisa e Istituto Nazionale di Ottica, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore S. Anna, IRCSS Stella Maris. L’allestimento, – spiega una nota – realizzato in collaborazione con artisti esperti di interaction design e video-arte, è caratterizzato da immersività e multimedialità e guida i visitatori lungo una storia che attraversa il Novecento, quando le grandi scoperte della fisica moderna, a cominciare dai raggi X e dalla radioattività, hanno spalancato le porte di quell’universo misterioso che siamo noi stessi. Un percorso a tappe scandite dall’invenzione di tecnologie innovative sempre più sofisticate e precise: la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica, i grandi acceleratori di particelle, le protesi artificiali, l’ecografia 4D. Veri e propri ‘telescopi’ e sonde per osservare il corpo umano nei dettagli più nascosti, curare o anche sostituire parti del corpo con componenti artificiali. È il forte impatto della fisica nella nascita delle più moderne tecnologie, indispensabili per la cura e la diagnosi della salute delle persone. Uomo virtuale racconta una storia che ci conduce ai giorni nostri, con un passo nel presente e l’altro nel futuro dove ricerca di frontiera e biomedicina si incontrano per la costruzione dell’uomo virtuale. La mostra offrirà ai visitatori anche la possibilità di assistere dal vivo a una delle frontiere più innovative della ricerca scientifica dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna. Una delle sezioni della mostra, “Diventare bionici”, sarà dedicata infatti alla ricerca sullo sviluppo delle protesi artificiali in campo clinico e riabilitativo e sul loro impatto sulla vita quotidiana delle persone. I dispositivi messi a disposizione dall’Istituto e dal team di ricerca coordinato dal prof. Christian Cipriani sono la mano robotica per la sperimentazione di interfacce di controllo e il ritorno sensoriale; il desc-glove, braccialetto vibrante che mira a ripristinare parzialmente la sensazione tattile nelle persone che soffrono di disabilità sensoriale; tre prototipi di prima generazione di mano artificiale.