La base spaziale europea di Kourou, nella Guaiana francese, si sta preparando alle prossime missioni del nuovo super razzo europeo Ariane 6. Il cantiere è già partito e l’area è stata scelta a pochi chilometri dalle altre piattaforme, dove il terreno è più roccioso, tanto da poter reggere la potenza di spinta del vettore di ultima generazione che dovrebbe essere pronto nel 2020. Sotto il sole cocente di Kourou i tecnici e gli ingegneri sono al lavoro e già hanno scavato nella foresta tropicale un enorme cratere largo centinaia di metri che ospiterà la piattaforma dell’Ariane 6, il potente vettore dell’Agenzia Spaziale Europea che sarà sviluppato in contemporanea con la nuova generazione del Vega, il Vega C, atteso per il 2019.
”I lavori procedono da più di un anno e si concluderanno a fine 2018. Al momento abbiamo praticamente completato tutta la fase di scavo del ‘bacino’ dove si scaricheranno i gas espulsi dai motori al momento del lancio” ha spiegato Frederic Munoz, dell’agenzia spaziale francese Cnes, parlando con i giornalisti che per la prima volta sono stati ammessi alla visita di questa importante infrastruttura della base spaziale europea. Così, mentre a Kourou ci si prepara ad accogliere il super razzo con tutti gli onori, prosegue senza sosta la fase di sviluppo del potente Ariane 6. E per realizzarlo sarà attivata una catena di montaggio senza precedenti.
Le componenti del razzo centrale saranno infatti integrate lavorando in orizzontale e, una volta completato, il razzo verrà trasportato alla piattaforma di lancio dove sarà poi messo in posizione verticale. Un processo che richiama quello della Soyuz ma mai attuato fino ad ora per un Ariane. Una volta realizzato questo step, il razzo sarà ‘affiancato’ da due o quattro booster prodotti in Italia e che saranno la tecnologia chiave del nuovo vettore della famiglia Ariane. I booster saranno costituiti dagli stessi motori P120 a propellente solido in fibra di carbonio che alimenteranno il nuovo Vega C, una strategia disegnata da Avio, che si è aggiudicata la gara dell’Agenzia Spaziale Europea per la produzione dei nuovi motori, che dovrebbe portare ad un abbattimento dei costi ”rispetto ad Ariane 5, di circa la metà” ha indicato Sergio Scippa, direttore dell’unità Business di Avio.