Il violento nubifragio che nella notte fra sabato e domenica ha colpito alcune zone dell’alta Val Pusteria è stato molto pesante, ma poteva avere conseguenze decisamente peggiori. Da giorni lo ripetono sia i tecnici che i politici, e ora l’Agenzia per la protezione civile porta una serie di esempi concreti di come le opere gia’ presenti sul territorio abbiano funzionato in maniera efficace limitando i danni, comunque ingenti, provocati dal Maltempo.
Uno dei punti più critici della zona è rappresentato dalla zona sovrastante il campeggio situato nei pressi del lago di Dobbiaco. Il fossato Kontschieder, infatti, e’ regolarmente fonte di smottamenti che trasportano materiale franoso nel rio di Troghe e, da qui, verso il fiume Rienza, con interessamento di una strada forestale molto frequentata dagli escursionisti. Dal 2009 i tecnici dell’Ufficio sistemazione bacini montani est sono al lavoro per ridurre i rischi tramite una serie di interventi fra cui il prolungamento di 700 metri dell’argine di contenimento e deviazione e la realizzazione di una barriera alta 5 metri con un bacino di contenimento.
“Le opere di protezione gia’ realizzate – sottolinea il direttore della Protezione civile, Rudolf Pollinger – hanno consentito di trattenere ben 30mila metri cubi di materiale che in caso contrario sarebbero scivolati verso valle. Non appena l’acqua sara’ defluita dal bacino di contenimento e il materiale fangoso potra’ essere asportato, inizieremo con i lavori di sgombero”.
Ammonta a 10mila metri cubi, invece, il materiale trattenuto da un’altra opera di protezione lungo il rio Fossato Gosse. “Una parte della frana ha invaso la strada per Cortina – commenta il direttore dell’Ufficio sistemazione bacini montani est, Sandro Gius – e ha ingrossato la Rienza provocando problemi nel deflusso delle acque dal lago di Dobbiaco. I danni, pero’, sono tutto sommato limitati, anche grazie alle opere presenti sul territorio”.