Novità sul fronte del cambiamento climatico, ma i Target sono ancora lontani

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Prosegue la campagna ASviS di approfondimento sulla posizione dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile: 17 giorni, uno per ogni SDG, dedicati ad analisi flash tratte dal Rapporto ASviS 2017 sulla situazione del nostro Paese e sulle proposte dell’Alleanza riguardo ai temi dell’Agenda 2030.

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Oggi è il turno del Goal 13: “Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze”.

Sul piano nazionale, l’Italia nel 2017 ha prodotto diverse novità: la proposta di un Piano nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), aperto alla consultazione fino al 15 ottobre 2017, la creazione della nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (Snss) e l’annuncio della preparazione del Piano Nazionale Clima ed Energia. Come richiesto dall’Unione europea, il Piano dovrà integrare i temi dell’energia con quelli ambientali. Novità del 2017 e? anche la Strategia Energetica (Sen) che adotta i Target Eu 2030.

Secondo l’analisi dell’ASviS, per realizzare l’obiettivo di stabilizzazione dell’aumento della temperatura a 1,5°C è necessaria e non più rimandabile, una riforma fiscale ecologica che includa i canali di finanziamento Emission Trade Scheme (Ets) europeo e Carbon Tax per finanziare le tecnologie low carbon e per promuovere l’occupazione e la competitività. Si ritiene, inoltre, che la mitigazione richiesta dall’Accordo non si potrà raggiungere senza interventi mirati come: l’introduzione di un limite inferiore al prezzo del carbonio per i settori energetici ed energivori e una riforma fiscale, per gli altri settori, capace di portare il costo di mercato della tonnellata di Ghg (greenhouse gas – gas serra) al di sopra dei 50€.

Un’altra proposta riguarda l’integrazione della Sen con il Piano energia-clima in una Strategia energetica, climatica ed ambientale (Sean), capace di unificare le politiche del Paese, sostenendole con adeguati investimenti per la transizione ecologica e una nuova fiscalità, e di spostare progressivamente il carico dal reddito alle risorse ed alle esternalità ambientali negative.

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