Medicina: kit ‘made in Italy’ per le nuove terapie dal sangue cordonale

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Anche il sangue cordonale da cui non si possono ricavare cellule staminali utili nei trapianti può essere usato per offrire nuove speranze ai malati. E’ la promessa di un kit ‘made in Italy’ nato dalla collaborazione fra Meditalia, azienda tricolore del settore biomedicale, e gli ematologi della Fondazione Irccs Policlinico di Milano. Si chiama BioNest e ha ricevuto il via libera Ue per il lancio sul mercato europeo con marchio CE, annuncia Meditalia, quartier generale a Lovero in provincia di Sondrio.

Rendere terapie pionieristiche accessibili a un numero sempre maggiore di pazienti, in Italia e nel mondo“, è l’obiettivo che Meditalia cerca di raggiungere con il kit BioNest: “Un’innovativa soluzione per la preparazione e la somministrazione di terapie emoderivate contro patologie oculari e della pelle. Un dispositivo medico tanto semplice quanto innovativo – assicura l’azienda – Si tratta di uno speciale sistema di sacche pensato come un vero e proprio nido per la coltivazione e la conservazione di materiali biologici, che nello specifico consistono” appunto “in componenti del sangue placentare utilizzabili per applicazioni terapeutiche in campo oculistico e dermatologico”.

Meditalia ha sviluppato e brevettato la tecnologia “per valorizzare l’attività di ricerca nel campo degli emocomponenti condotta dal Policlinico di Milano”. Con in più una missione ‘eco’: “Utilizzare il sangue placentare non idoneo al trapianto di cellule staminali, evitando così lo spreco di una risorsa di cui negli ultimi 30 anni sono state raccolte e conservate 700 mila donazioni in 160 banche pubbliche nel mondo. Se soltanto il 10% delle unità donate sono utilizzabili per un trapianto emopoietico – sottolineano dall’impresa valtellinese – esperienze preliminari indicano che circa la metà delle restanti possono essere usate per la preparazione di emocomponenti destinati al trattamento di lesioni cutanee e corneali e per la trasfusione di globuli rossi”.

Sulla base di queste premesse – evidenzia Meditalia – i ricercatori del Policlinico di Milano hanno messo a punto un concentrato piastrinico per il trattamento di ulcere e altre patologie dei tessuti, procedura poi standardizzata sul territorio nazionale. Ma “le potenzialità del sangue placentare non finiscono qui: il plasma e il siero da esso ottenuti sono stati utilizzati per preparare soluzioni oftalmiche idonee al trattamento di lesioni corneali, fra cui la sindrome dell’occhio secco. Il kit BioNest è stato pensato appositamente per facilitare la procedura di preparazione e utilizzo clinico dei nuovi emocomponenti: grazie a una mini-sacca dotata di una innovativa modalità di apertura, facilita la somministrazione terapeutica al paziente del gel ottenuto dalle piastrine del sangue placentare e permette di separare da quest’ultimo il plasma utilizzabile come collirio”.

“Il via libera all’immissione in commercio non rappresenta soltanto un traguardo, ma anche un nuovo punto di partenza – afferma il direttore scientifico di Meditalia, Paolo Rebulla, storico nome dell’Irccs di via Sforza – Oltre a coronare l’intensa attività di ricerca e sviluppo che ha coinvolto Meditalia e il Policlinico di Milano, l’autorizzazione alla diffusione della tecnologia è uno stimolo che ci spinge a proseguire sulla strada della valorizzazione degli emocomponenti ottenuti dal sangue placentare e dei dispositivi medici che ne consentano l’utilizzo, per offrire terapie sempre più efficaci a un numero sempre maggiore di pazienti in tutto il mondo”.

“Con l’immissione in commercio del kit BioNest inauguriamo una nuova fase della vita di Meditalia – dichiara Giovanni Mazzaro, presidente del Cda della società – Valorizzando il know-how maturato nelle produzioni tradizionali, negli ultimi anni abbiamo iniziato a sviluppare categorie di prodotti innovativi e con caratteristiche distintive in sinergia con il mondo della ricerca. BioNest è il risultato più importante raggiunto su questo fronte, ma non sarà l’ultimo: stiamo già collaborando a un progetto mirato allo sviluppo dei prodotti ottenuti dal sangue cordonale, alla loro standardizzazione e alla loro revisione regolatoria”. 

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