Il ‘libro di ricette’ per ottenere il cervello in provetta

MeteoWeb

Pronto il primo ‘libro di ricette’ per ‘preparare’ il cervello in laboratorio, trasformando le cellule della pelle nei diversi tipi di neuroni. Pubblicato sulla rivista Nature, è stato messo a punto dai ricercatori dell’americano Scripps Research Institute, coordinati da Kristin Baldwin.

Il cervello in provetta potrebbe aiutare a comprendere meglio malattie come autismo, schizofrenia, morbo di Alzheimer e potrebbe essere usato per testare farmaci.

“Il cervello e’ incredibilmente complesso, con migliaia di diversi tipi di cellule che sono coinvolte nelle differenti malattie”, ha rilevato Baldwin. “Il problema con la comprensione dei disturbi del cervello e’ che finora non riuscivamo a produrre tutti i tipi di cellule cerebrali. Ora – ha aggiunto – abbiamo trovato piu’ di 75 nuovi modi per trasformare rapidamente le cellule della pelle in neuroni”.

Il risultato e’ il frutto di anni di studi del laboratorio di Baldwin e nasce sulla scia delle ricerche del premio Nobel per la medicina Shinya Yamanaka, che ha ideato la tecnica per ottenere cellule staminali pluripotenti indotte, immergendo le cellule adulte in un cocktail di 4 fattori di crescita, chiamati Oct3/4, Sox2, c-Myc, Klf4.

Lo stesso Yamanaka e il gruppo di Marius Wernig dell’americana Stanford University, hanno recentemente individuato i quattro fattori di crescita che possono riprogrammare le cellule della pelle in neuroni: facendole prima tornare indietro nel tempo e poi inducendole a diventare cellule del cervello. Baldwin si e’ chiesta se fosse possibile espandere la cassetta degli strumenti, ossia il numero di fattori di crescita, per ottenere i diversi tipi di cellule del cervello.

Dei circa 600 fattori testati, 75 si sono dimostrati efficaci per produrre i diversi neuroni. Ognuno di questi fattori, infatti, produce un insieme di neuroni con proprieta’ diverse. Inoltre, a sorpresa, i neuroni ottenuti sono in grado di produrre sinapsi, per tentare di comunicare tra loro, proprio come fanno quelli del cervello naturale.

Condividi