Il Veneto fa ‘da solo’ e, per ovviare alle fake news su meteo e temporali, che ogni estate fanno scappare molti turisti dalle spiagge, lancia la sua nuova ‘app temporali’.
L’applicazione viene messa a punto dall’agenzia Arpav, che consentirà ai cittadini della regione di conoscere sul proprio smartphone l’avvicinarsi alle città di un temporale o una ‘bomba d’acqua’.
Nasce soprattutto come strumento divulgativo, di auto-tutela della cittadinanza – sottolinea la Regione – ma non c’e’ dubbio che verrà utilizzato anche per programmare con più affidabilità una vacanza al mare.
L’App Temporali di Arpav, presentata oggi nella sede della Giunta regionale, è in realtà l’ottava applicazione legata alle previsioni ambientali messa a disposizione dei cittadini dell’agenzia, che ha già in progetto la semplificazione attraverso l’unificazione in un’unica app.
L’ultima nata segnalerà in tempo reale l’avvicinarsi di fortunali o cosiddette ‘bombe d’acqua’, fenomeni caratterizzati da precipitazioni superiori ai 20/25 millimetri l’ora.
“Lo scopo – ha detto l’assessore all’Ambiente, Gian Paolo Bottacin – è di segnalare fenomeni di precipitazioni particolarmente intense, con risvolti di vario tipo, a partire dall’auto-protezione. I dati erano già disponibili on line sul sito di Arpav, ma questa app li rende più facilmente accessibili”.
Ma l’app temporali metterà forse pace anche nel settore turistico. Anche recentemente il governatore Luca Zaia, raccogliendo le preoccupazioni degli albergatori, aveva rilanciato l’irritazione della Regione per previsioni errate fornite da siti meteo e tv che ‘spaventavano’ i turisti, facendo disertare le spiagge – il Veneto è la prima regione turistica d’Italia, quasi 70 mln di presenze l’anno – quando invece sui litorali splendeva il sole.
L’app che, come ha spiegato Alberto Lucchetta di Arpav, e’ uno strumento di carattere divulgativo e non uno strumento di protezione civile (che restano le informazioni emesse dal Centro funzionale decentrato), si basa sui dati raccolti dai due radar in gestione di Arpav (a Teolo e Concordia Sagittaria) e da quello del Monte Macaion, vicino a Bolzano, il cui impiego è stato formalmente autorizzato dalla due Province autonome di Trento e Bolzano.
“Il perché di questa app – ha illustrato Lucchetta – è legato al fatto che abbiamo una stagione calda abbastanza lunga, da maggio a fine settembre, quando si registrano fenomeni intensi da 10 a 30 giorni e, in particolare, in alcune aree, dal 1993 al 2016 abbiamo registrato un incremento di un paio di giorni di media”.
L’app è stata pensata ed è già scaricabile su tutti gli smartphone, con i dati messi a disposizione anche su Telegram. Come ha spiegato il meteorologo dell’Arpav di Teolo Francesco Domenichini, il sistema elabora di continuo i dati, che arrivano con frequenza di 10′ dai radar, dando vita a una sorta di ‘catalogo’ regionale dei diversi comuni.
L’utente potrà indicare tre comuni di preferenza, stabilendo anche il raggio da monitorare (da 10 a 50 km, considerando che la velocità di avvicinamento dei temporali, da ovest a est, è normalmente di 30 km/h). Qualora venga rilevato un temporale all’interno del raggio, l’utente riceverà una notifica, praticamente in tempo reale, potendo cosi’ approfondire le relative informazioni.
“Non si tratta – ha concluso Bottacin – di un nuovo servizio di previsioni Meteo, visto che questo esiste già, ma di una sorta di fotografia dei temporali e delle precipitazioni intense in corso in quel momento”. Il costo dell’intera operazione, tra acquisto del server e realizzazione dell’app, è stato di circa 30.000 euro.